Gregucci: «Pohjanpalo addio pesante. Ora il Venezia paga quella scelta»

Angelo Gregucci, doppio ex di Lecce e Venezia, non ha dubbi: la sfida di domenica al “Via del Mare” sarà decisiva soprattutto per gli arancioneroverdi. Intervistato dal Corriere del Veneto, l’ex difensore ha analizzato il momento delicato della squadra di Di Francesco, senza risparmiare spunti sulla gestione del mercato e sulla corsa salvezza.

«Sarà una partita determinante per entrambe – ha detto Gregucci – ma soprattutto per il Venezia. Nella condizione di classifica in cui si trova, non può che provare a vincere. Anche un pareggio sarebbe negativo: nelle prossime tre gare, per salvarsi davvero, il Venezia deve puntare a fare nove punti. Solo così può sperare di ribaltare le gerarchie nella zona calda».

Un’impresa difficile, che potrebbe non bastare nemmeno con sette punti:
«Sarebbero un buon bottino – ha spiegato – ma potrebbero anche non essere sufficienti. Lo so che da fuori è facile parlare, ma a -5 dalla quartultima e con due squadre da superare, bisogna tentare il tutto per tutto».

Gregucci ha poi elogiato il lavoro del tecnico:
«Ho visto quasi tutte le partite e posso dirlo: Di Francesco sta facendo un lavoro incredibile. Hanno messo in difficoltà Napoli, Atalanta, Lazio e anche contro il Bologna hanno fatto un’ottima figura. I complimenti non fanno classifica, certo, ma l’identità di gioco è evidente».

Sul mercato di gennaio, però, il giudizio è più severo:
«Gli è stato consegnato un organico di un certo tipo e la società non è riuscita a rimpiazzare adeguatamente Pohjanpalo. Ho letto tante opinioni, ma lo dico anch’io: la cessione al Palermo non è stata uno scandalo in sé, il problema è che non è arrivato un sostituto all’altezza».

A conferma della bontà del lavoro dell’allenatore, Gregucci cita alcuni elementi valorizzati:
«Molti giocatori sono cresciuti con Di Francesco. Penso a Idzes e a Nicolussi Caviglia, che potrebbero anche avere mercato in caso di retrocessione».

Un appunto, però, sul momento negativo di Oristanio:
«È vero, sta giocando molto meno bene rispetto all’andata. Era uno dei punti fermi, poi si è inceppato. Ma bisogna aspettarlo e lavorarci. In Italia manca la pazienza con i giovani, anche per questo il nostro calcio fa fatica».