Al termine del Consiglio Federale, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha affrontato in conferenza stampa i temi discussi, concentrandosi in particolare sulla riforma dello statuto e sulle questioni relative all’autonomia della Serie A. Ecco tutte le dichiarazioni di Gravina:
«Oggi è stato un consiglio incentrato sull’appuntamento fissato da tempo per il confronto definitivo e per fare un ulteriore passo in avanti sul progetto di riforma dello statuto che presenteremo entro il 30, per quanto mi riguarda. Eventuali ulteriori proposte dei delegati dovranno arrivare entro le 19 del primo novembre, così da arrivare al 4 novembre dove si potranno proporre eventuali modifiche prima dell’approvazione dello statuto. Il clima è stato sereno sulle due macro-aree di intervento, sia sull’autonomia che sulle rappresentanze. Ho voluto ricordare a tutto il consiglio la strategia di presentazione delle tre riunioni che abbiamo sostenuto prima del consiglio, un metodo di lavoro partito da una serie di riflessioni. La prima è capire cosa si intende per peso delle rappresentanze all’interno degli organi direttivi in funzione e in riferimento al valore economico. Bisogna mettere insieme e dare peso anche a un’espressione molto importante che fa riferimento a nostro avviso all’articolo 33 della costituzione dove viene declinata la funzione e il valore sociale dello sport. Una funzione che viene svolta in maniera particolare dalla Lega Nazionale Dilettanti che in altre Federazioni ha più del 60% del peso politico. Noi siamo un’associazione all’interno del nostro paese riconosciuta dal CONI. L’altro tema riguarda un principio chiaro, ho sentito tante cifre in queste ore. La cifra non è mai corretta ed è sempre per eccesso, c’è un tema fondamentale ovvero tutto questo è la conseguenza naturale che ha fatto la Lega di Serie A con la centralizzazione dei diritti e che deve mantenere per un provvedimento dell’Unione Europea. Rimane poi il tema di una norma, non entro nel merito se sia ordinatoria o recettiva, ma la considero un buono spunto e uno stimolo di riflessione su cui ci siamo soffermati negli ultimi mesi. Non è un caso che ci confronteremo nell’Assemblea del prossimo 4 novembre. Vengono sottolineate chiaramente quelle che sono le indicazioni negli organi direttivi, se voleva essere più preciso ha stabilito un peso specifico dove il peso di allenatori e giocatori non può essere superiore al 30%. Bisogna rispettare i principi statutari, noi vogliamo rispettare i nostri principi statutari e i principi di una legge di stato. Ritengo la nostra proposta coerente e che aggiunge a questo elemento quantitativo anche un elemento qualitativo. La concessione dell’autonomia alla Lega Serie A credo sia un fatto epocale che sta passando in sordina e va oltre a quanto è consentito alla Premier League. Siamo andati oltre alla Premier e questo non era previsto in nessun provvedimento di legge, anzi questo stesso provvedimento è stato bocciato dal Parlamento».
Prossimi appuntamenti prima dell’Assemblea
«C’è la proposta del presidente federale che va presentata entro il 30 ottobre. Chiamiamo proposte anche quelle degli altri delegati e possono essere presentate entro le 19 del primo novembre, poi verranno tutte analizzate in Assemblea. Se diciamo che il peso politico della Lega Serie A è 15, se viene votato dalla metà più uno in Assemblea che il peso deve essere 18 allora verrà accolto questo emendamento. Se la proposta del presidente accoglie più del 50% più un voto tutte le altre proposte non saranno accettate».
Il nodo con la Serie A
«Non ha espresso problematiche, il presidente federale ha nella sua prerogativa quella di presentare una sua proposta. Ho voluto raccogliere tutte le opinioni, lunedì scorso la Lega Serie A ha tenuto un’Assemblea e siamo andati incontro alle loro richieste. Dopo aver chiarito alcune situazioni abbiamo trovato maggiore autonomia, anche gli arbitri non avranno più peso politico così da essere svincolati da limitazioni politiche. Solo su due temi c’è una criticità rivelata, lo stallo è sulla gestione di attività annuali, principalmente le licenze. Il secondo è legato al numero di extracomunitari, rimane uno stallo ma alla fine non si può cambiare. Noi ascoltiamo ma non c’è accordo quindi rimangono le norme attuali. Bisogna rapportarsi con una legge dello stato, questo discorso dell’intesa o del parere vincolante consiglia a tutte e due le parti in causa di essere maggiormente responsabili verso il sistema e usare il buon senso».
Sostegno dalla Serie A?
«Per quello che ho visto oggi in consiglio c’è una larghissima maggioranza che condivide questo processo, penso che quella proposta sulla quale ci stiamo confrontando si può ritenere condivisa da una percentuale altissima. Ho motivo di ritenere, senza entrare nel merito delle valutazioni, che la Lega Serie A ha sempre chiesto, voluto e difeso l’autonomia, credo che difficilmente tutte le società saranno disposte per negoziare un consigliere in più a perdere il concetto di autonomia».