Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, nel corso della presentazione della 14esima edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Arel e PwC Italia, si è espresso circa la situazione economico-finanziaria del calcio italiano.
«Persiste una situazione delicata nonostante segnali più incoraggianti rispetto al passato. In questo settore, la Figc ha intrapreso una strada virtuosa che però non può essere davvero esaustiva se la necessità di trovare un sostanziale equilibrio tra costi e ricavi non diventa una scelta consapevole e definitiva da parte delle società. Serve l’impegno dei club.
È un segmento che impatta come dimensione economica, industriale ed imprenditoriale all’interno dell’economica di mercato. Le istituzioni di riferimento possono impegnarsi ad esempio come abbiamo fatto noi con con alcuni elementi legati alle licenze che qualche aspetto positivo lo sta generando, ma non dobbiamo mai dimenticare che siamo nel campo dell’economia di mercato e fa parte dell’autodeterminazione gestionale delle società di capitali».
«Il ReportCalcio? Rappresenta un fondamentale strumento strategico, per supportare il sempre più improcrastinabile percorso di riforma del calcio italiano, che inizialmente si è concentrato sulla sostenibilità economico-finanziaria, con l’obiettivo di arrivare ad un risanamento dell’attuale scenario di criticità in un arco temporale di 5 anni; una importante assunzione di responsabilità, che punta anche a rafforzarne la credibilità, rispetto alle istituzioni, al Governo in particolare, e rappresenta solo la prima fase di un più ampio progetto di sviluppo, che andrà ad incidere su tutti i principali settori.
A cominciare dai vivai e dalla valorizzazione dei nostri giovani talenti, che nel 2023 hanno conquistato il titolo europeo U19 e la prima storica medaglia d’argento ai Mondiali U20; che è proseguito con il successo agli Campionati Europei U17 nel 2024 (primo titolo nella storia). Un patrimonio di talento da non disperdere, come purtroppo avvenuto troppo spesso in passato, al fine di rafforzare il percorso di crescita dei settori giovanili, puntando su questa nuova generazione di talenti, in modo da riaffermare ulteriormente il posizionamento dell’Italia tra le nazioni più importanti dell’intero calcio mondiale».