Gravina risponde a Casini: «Parlare di derive autoritarie mi ha colpito»
Nella giornata di ieri Lorenzo Casini, presidente della Serie A, ha criticato duramente il sistema calcistico italiano definendolo arretrato, rimarcando come, a suo avviso, bisogna puntare su un’autonomia della Lega. Non tarda ad arrivare la risposta di Gabriele Gravina, numero uno della FIGC. Di seguito un estratto delle sue parole rilasciate a “Il Foglio“:
«L’argomento è particolarmente serio, mi ha sorpreso questo intervento. Parlare di derive autoritarie mi ha colpito, quando si fa parte dell’associazionismo servono altre sfumature. È particolare che fino a qualche mese fa la federazione era considerata immobile, adesso ha approvato delle riforme all’unanimità ed è diventata autoritaria. Se si confonde l’attività con l’autoritarismo si fa confusione. Abbiamo una serie di norme, compresa la legge Melandri e la legge 91 del 1981: non confondiamo l’applicazione di principi democratici con la necessità di superare un muro.
Lega Serie A come la Premier? Credo ci sia una strategia evidente, se si parla di autonomia bisogna ragionare su come sia possibile in un Paese come l’Italia dove esponenti della Serie A fanno parte del Consiglio Federale, del Senato, della commissione cultura, del consiglio esecutivo della FIGC. Certo, se nell’ambito di alcune verifiche si manca di rispetto parlando di scarsa imparzialità degli arbitri, che sono un’eccellenza italiano… Io voglio fare i complimenti al nostro assetto tecnico, criticare gli arbitri non è mancare di rispetto alla federcalcio ma a una serie di grandi professionisti. Nel mondo dello sport il rispetto è fondamentale».