Queste le parole del presidente Figc Gravina sul tema delle multiproprietà, argomento che interessa molto da vicino la Lazio e la Salernitana:
“Il 30 porteremo in Consiglio Federale la norma contro le multiproprietà tra società di calcio. Daremo il tempo tecnico per le situazioni in atto, ma non ci saranno più deroghe. Ci sarà solo la possibilità di avere squadre nel mondo dilettantistico e professionistico, ma ripristineremo il principio dello Statuto federale che vieta qualunque forma, non di controllo, ma qualunque forma di partecipazione, anche l’1%. Così risolviamo definitivamente questo problema”.
Gravina ha poi parlato della riforma del calcio: “Tutti pensano che la riforma del calcio passa attraverso la riforma dei campionati. Certo è fondamentale, ma se la riduciamo ad una semplice operazione matematica serve un ragioniere. Non è la mia riforma. La mia riforma è culturale. La cultura nel mondo del calcio credo che sia uno degli elementi più complessi da costruire e su quello sto investendo energie”.
Gravina ha approfondito il discorso:
“La rivoluzione culturale comprende tutto, la modalità di investimento, la valorizzazione di due asset fondamentali quali infrastrutture e settori giovanili. Mi riferisco anche al controllo e alle modalità di gestione aziendalistiche, tenere i costi sotto controllo e cercare di aumentare i ricavi, cercare di vendere meglio il nostro brand. L’idea di fondo legata alla riforma è legata ad una esigenza: il nostro calcio è surriscaldato cioè si spende troppo perché il divario a livello di mutualità è altissimo. C’é un rapporto di 1 a 20 tra la serie A e B, di 1 a 10 tra C e B e infinito tra C e dilettanti perché non c’è mutualità. Il rischio è retrocedere perché se retrocedi tu fallisci. La storia dice che su 4 società che vanno dalla B alla C tre, in uno o due anni, falliscono”.
Infine il presidente Figc ha concluso: “La mia preoccupazione è raffreddare il sistema con delle fasce intermedie e poi arrivare, dal ’24-’25 a quella che sarà la fusione tra quella che noi costituiremo, mi auguro con l’approvazione del Consiglio federale, che prevede una C elite ed una D elite con una fusione tra la C elite e la B per arrivare nel ’24-’25 ad una A, due B, poi la D elite che si fonda con la serie C con un semiprofessionismo abbastanza allargato e poi il mondo del dilettantismo che sarà vero, non professionismo di fatto. Il vantaggio sarà che la federazione metterà a disposizione delle risorse ma chiederemo un intervento governativo. Serve la modifica della 91 sul semiprofessionismo ma servono una serie di interventi e ne cito uno, l’apprendistato che è un diritto del mondo del calcio che rivendichiamo”.