Intervenuto ai microfoni di “Radio 1”, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, si è espresso così in merito alla ripresa del campionato: «È chiaro che chi invoca oggi ad alta voce l’annullamento o la sospensione credo non voglia bene né al calcio né agli italiani. Vuol dire non voler dare neanche la speranza di un futuro, di una ripartenza, di una rinascita. Su questo io terrò duro fino alla fine. Ripartire con tutte le dovute cautele e garanzie, noi ci stiamo attenendo a queste date e puntualmente facciamo calendari e programmazioni in base alle date che ci indica il Governo. Abbiamo elaborato un protocollo sanitario che domani consegneremo domani a Spadafora e al ministro della Salute, rigido e attento ma flessibile e facile da applicare. E’ necessario un periodo di chiusura, di controlli per garantire le negatività da parte di tutti i protagonisti che partecipano a determinati eventi perché se sono tutti negativi è evidente che poi non può esserci contagio. Quando e come si tornerà in campo? Vorrei dare a tutti la speranza di poter giocare nel proprio stadio, ma se questo non fosse possibile troveremo delle soluzioni alternative. Sicuramente in campo ci andrà solamente chi è negativo. In campo tra fine maggio e inizio giugno».