Gravina: «Non possiamo avere società che condizionano campionato. Serve riforma»

Il Presidente federale Gabriele Gravina ha preso parola al termine del Consiglio Federale, tenendo una conferenza stampa in cui ha voluto far chiarezza sulla situazione dei campionati italiani:
«C’è un’emergenza che viviamo da qualche settimana ed è la sostenibilità intesa come eliminazione di alcune componenti che stanno condizionando l’andamento dei campionati. Non possiamo avere 7-8 società che condizionano il campionato, classifiche riscritte con società che hanno programmato un’annata e subiranno delle modifiche alle classifiche. Non possiamo escludere il fallimento di un’azienda commerciale nell’arco di un anno, ma abbiamo il dovere di salvaguardare le competizioni. Chiederemo garanzie reali sulle partecipazioni delle società, io come Federazione voglio approvare il passaggio di quote di una società. Il primo tema è la sostenibilità, il secondo è ridisegnare il nostro piano strategico. Vogliamo mettere mano a una riforma che non può essere più rinviabile».
«Sul tema della sostenibilità? Ci sono criticità sugli aspetti economico-finanziari di diverse società e su questo dobbiamo riflettere. Il prossimo Consiglio ci sarà il 27 marzo e speriamo di anticipare di un anno l’attuazione del piano strategico approvato nel 2024. Ci sarà maggior rigore anche con norme che avranno un impatto significativo nell’ambito della valutazione delle partecipazione all’interno delle società. Ci sarà anche un cambiamento a livello di regole per l’ammissione ai campionati e per il controllo delle società durante la stagione. Ringrazio tutte le componenti per la disponibilità dimostrata nell’affrontare un tema così delicato».
«Il superamento del decreto dignità e degli elementi che ho inserito nella piattaforma programmatica, è uno degli elementi che abbiamo analizzato. Ci sono moltissimi spunti che piacevolmente sono stati condivisi dalla commissione, sono elementi che erano nella piattaforma programmatica. Spero che il riferimento al quale noi dobbiamo fare affidamento, ovvero il Ministro dello sport, possa interpretare nel miglior modo possibile le raccomandazioni presenti nel documento approvato dalla commissione. La Serie A ha questa autonomia che tuteliamo, ma c’è maggiore disponibilità che vedo in tutti i Presidenti, dalla Serie A ai Dilettanti. È un virus che contamina e contagia tutto il calcio italiano, riguarda tutte le componenti. C’è un appello al senso della responsabilità anche ai calciatori e agli allenatori, il calcio è sensibile a questo tema e non può essere altrimenti. La riduzione della Serie A da 20 a 18 squadre non è il tema, la riforma sui format riguarda altre componenti. In alcuni campionati come la Serie B la quintultima è borderline tra playoff e playout, questo costringe le società ad avere degli oneri pazzeschi solo per il terrore di retrocedere in Serie C».