L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” riporta un’intervista a Simone Graves, il difensore rosanero si è espresso sul campionato del Palermo.
In carriera ha sempre giocato difensore centrale, ma nelle ultime settimane si è spostato sulla fascia. Quanto ha dovuto lavorare per questo cambio di ruolo? E l’eventuale arrivo di un altro terzino cambierebbe qualcosa per lei? «Da quando sono arrivato a Palermo ho lavorato tanto sul mio ruolo in campo: in allenamento ho fatto sia il terzino destro che il difensore centrale, negli ultimi 4-5 mesi ho provato a capire un po’ meglio la nuova posizione visto che in carriera avevo sempre giocato al centro; nelle ultime settimane mi sono sentito sempre più a mio agio da terzino. Per quanto riguarda l’arrivo di un altro giocatore nel mio nuovo ruolo, non ritengo che questo cambierebbe più di tanto la mia situazione: continuerò a lavorare sodo per tenere il mio posto in squadra. Se arriverà un ulteriore terzino non è un problema, così funziona il calcio: in un club prestigioso come il Palermo c’è da competere per qualsiasi posizione in campo, cambierebbe poco per me».
È passato quasi un anno dal suo arrivo al Palermo: ci racconti la trattativa, le sue sensazioni e l’impatto con la nuova realtà. «Fu il mio agente ad avvisarmi della possibilità di andare a Palermo: la cosa mi interessò subito, l’Italia è un grande paese con tanti calciatori importanti e anche il calcio espresso è di qualità. Sentivo di volere un’occasione lontano dalla Danimarca, Palermo mi si è presentata come un’opportunità affascinante e per fortuna la trattativa è andata per il meglio: ero felice di arrivare in un grande club come quello rosanero. Prima di arrivare non conoscevo granché di Palermo, poi nelle prime due settimane qui ho capito subito di essere arrivato in una realtà bellissima, specialmente per il tifo».
Un ottimo esordio con il Frosinone, poi tra marzo e dicembre ha giocato poco. Cosa ritiene non abbia funzionato? Ha mai pensato di andare via? «All’inizio qualche partita l’ho giocata, poi ho dovuto fare i conti con alcuni infortuni e quando sono rientrato mi sono fatto di nuovo male: da questo punto di vista i primi mesi a Palermo non sono andati come speravo, perché ci ho messo un po’ per abituare il mio corpo al calcio italiano e anche gli allenamenti erano un po’diversi da quelli che facevo in Danimarca. Sul cambiare squadra è chiaro che quando non giochi è qualcosa cui si pensa, ma non per me: sono sempre rimasto concentrato sul Palermo, ho seguito il tecnico e ho dato il 100% a ogni allenamento».