Goodbye Palermo! Tifosi accontentati: stavolta Zamparini lascia davvero

Sembra proprio essere giunta al capolinea la storia tra il Palermo e Maurizio Zamparini. Che il patron friulano abbia deciso di tirare i remi in barca non è una novità e di trattative (e rumors) in tal senso ce ne sono state parecchie. È infatti già da diversi anni che si susseguono voci su cordate interessate all’acquisto del club di viale del Fante, dagli arabi al messicani, passando per i cinesi e gli americani. Tutte le volte si era concluso con un nulla di fatto e di conseguenza Maurizio Zamparini era rimasto al timone del suo Palermo.

Quel Palermo di cui è presidente dal 2002, alla cui piazza ha regalato 15 anni di risultati storici e tanti sogni. Dalla promozione in serie A dopo un’assenza durata 31 anni, alla finale di Coppa Italia contro l’Inter che ha visto la Capitale colorarsi di rosa e nero. Dalle molteplici classificazioni in Europa, ai vari Cavani, Pastore e Dybala che il pubblico palermitano può vantare di aver visto giocare ed esultare per i colori rosanero. Scusate se è poco. Certo, non sono stati 15 anni rose e fiori, si intende. Basti pensare alla retrocessione in serie B di qualche anno fa, che ha segnato probabilmente una rottura insanabile tra il patron e la tifoseria. Non è bastato tornare nella massima serie a suon di record per riavvicinare il pubblico all’imprenditore friulano. Anche perché lo scorso anno il Palermo si è salvato per il rotto della cuffia e gli errori della passata stagione non serviti da insegnamento.

Oggi, infatti, il Palermo è terzultimo a ben 7 punti dalla salvezza e le possibilità di un miracolo come quello della passata stagione appaiono remote. Che Zamparini non avesse più tanti soldi da investire era ormai risaputo ed è stato confermato da un mercato estivo più che insufficiente, seguito da nessuna operazione in entrata degna di nota a gennaio. Simbolo di una resa? Chi lo sa. Di sicuro un chiaro segnale che più di questo il presidente non può regalare ai propri tifosi. E quindi via alle contestazioni sempre più frequenti, tra chi ha deciso di non entrare più allo stadio e chi invece sceglie di continuare a farlo, ma soltanto per inneggiare cori contro il numero uno del club di viale del Fante.

La tifoseria palermitana si ritrova a vivere un vero incubo e non vede l’ora di vedere nero su bianco la cessione del Palermo. Non importa a chi, basta che non sia più Maurizio Zamparini il presidente. Non importa se il gruppo americano che sta per acquistare il pacchetto delle imprese del patron friulano, di cui il Palermo fa parte, abbia o no come obiettivo principale quello di far rinascere l’entusiasmo per il calcio nel capoluogo siciliano investendo sul club rosanero. Ciò che conta è non vedere più il nome di Zamparini associato al Palermo. E Zamparini li sta accontentando. Non solo per via dell’età che avanza, ma soprattutto per una situazione finanziaria non più rose e fiori (non a caso gli americani acquisteranno diversi rami dell’azienda del gruppo Zamparini).

La fine di un’era si avvicina ed in settimana è attesa la chiusura dell’affare. La piazza palermitana può tirare un sospiro di sollievo: il Palermo diventerà a stelle e strisce. Ed anche se non si può vivere di ricordi, non si può negare che chi prenderà in mano le redini del club avrà un duro confronto da reggere. Già, perché Maurizio Zamparini (nel bene e nel male) è stato il presidente più importante di tutti i tempi. Ma questa, forse, è un’altra di quelle cose che oggi non importano più.

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Giulia Nasca