L’edizione odierna de “La Repubblica” ha riportato un’intervista a Giovanni Tedesco dopo la beffa subita negli Emirati Arabi.
Gli manca solo l’Africa dopo avere girato mezzo mondo dalla Sicilia e gli Emirati Arabi: «Non c’è da scherzarci troppo, mi hanno chiesto di allenare un club tra i più importanti di quel continente e ci sto pensando. Quando hai voglia di lavorare e non riesci a trovare sistemazione, devi valutare ogni offerta».
Giovanni Tedesco è tornato a Malta, dove vive, dopo l’amara e grottesca avventura negli Emirati con il Ras Al Khaimah. Quarantacinque giorni di lavoro inutile. «Una truffa. Mi hanno fatto credere chissà che cosa, sono partito con tutto il mio staff, compreso mio fratello Totò. Sono arrivati anche dieci giocatori dall’Europa insomma un progetto che sembrava da favola».
Ma non avete firmato i contratti? «Certo, però li hanno tenuti nel cassetto. Alla nostra richiesta di avere copie dell’accordo, rispondevano: “Tomorrow, tomorrow …”. Fino a quando, una settimana prima della Coppa del Presidente, ci dicono che non c’erano fondi e che la società non poteva iscriversi. Poi si sono dileguati. Tutto finito prima di cominciare. Non ci hanno dato soldi, abbiamo dovuto pagare di tasca nostra il viaggio di ritorno. Esperienza disastrosa. Come quella di Pasquale Marino con i Tuttolomondo».
La sua reazione? «Ho denunciato l’accaduto facendo nomi e cognomi di chi ci ha preso in giro perché la gente deve sapere che queste persone vanno bandite dal calcio».
Un passo indietro. Perché lasciare il Palermo? «Dopo la prima squadra, Zamparini mi offrì la guida degli allievi nazionali, ma il mio obiettivo era la Primavera. Rifiutai. Ogni direttore sportivo portava il proprio uomo e per me non vedevo futuro. Pensavo così di dare una svolta alla mia professione».
Si è mai pentito della scelta? «In un certo senso, rimpiango di avere respinto l’offerta di Zamparini. Forse, ho sbagliato due volte. Il fatto che mi sia allontanato per anni mi ha chiuso molte porte. Non so cosa pensare, mi hanno abbandonato anche ex compagni con cui ho condiviso l’attività calcistica e direttori sportivi».