Giornale di Sicilia: “Zamparini ancora al contrattacco: «Porto Baccaglini in tribunale»”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato la querelle tra Maurizio Zamparini e Baccaglini, con il patron dei rosanero pronto a portare in tribunale l’ex Iena. Ecco quanto si legge:

“La guerra fredda tra Zamparini e Baccaglini si surriscalda, non proprio improvvisamente, con un Tribunale sullo sfondo. Il patron del Palermo ha annunciato di «aver dato mandato ai propri legali per tutelare l’immagine ed i rispettivi interessi presso le competenti sedi giudiziarie dopo le dichiarazioni che il trader italoamericano ha reso ai pm nell’inchiesta relativa all’istanza di fallimento avviata dalla Procura nei confronti del club di viale del Fante. Dichiarazioni allineate con le tesi dei sostituti procuratori Francesca Dessi e Andrea Fusco, che, avvalendosi della consulenza di Alessandro Colaci, hanno chiesto il fallimento del Palermo. «Tutti i soggetti sentiti hanno dichiarato che il Palermo è una società che vive di espedienti che non riesce a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni e che senza immissioni di capitale da parte di terzi sarebbe certamente fallita»: questo è quanto affermato dai pm nelle proprie controdeduzioni al dossier prodotto dal collegio dei periti nominati dal Tribunate. E tra le «persone informate dei fatti» ci sono sia Baccaglini che il suo «team». messo in piedi per la trattativa (terminata con un nulla di fatto) per l’acquisizione delle quote del Palermo. Al fianco dell’ex inviato delle Iene, anche l’allora executive manager del club Angelo Baiguera, assieme al commercialista triestino Stefano Gropaiz e all’avvocato padovano Piero Francesco Belloni Peressutti, entrambi advisor della banca cinese Icbc, incaricata di finanziare l’operazione. Baccaglini è stato ascoltato in Procura a metà febbraio, quando ormai era passato quasi un anno dal suo tentativo di scalata in società e quando Zamparini aveva gia lasciato intendere di voler portarlo in Tribunale per quella trattativa terminata con un accordo sfumato a inizio luglio. «Dall’esito delle attività investigative – scrive Zamparini – sono emerse ipotesi di responsabilità rilevanti, anche sotto il profilo penale, nelle condotte di Paul Baccaglini relative all’acquisizione, tra l’altro, dell’Us Citta di Palermo, oggi al vaglio delle competenti autorità giudiziarie, anche straniere». Tra queste, quella statunitense (Baccaglini ha la doppia nazionalità) e quella britannica si sarebbero mosse  per ottenere informazioni al riguardo. La YW&F Global Limited, la società tramite cui Baccaglini avrebbe dovuto acquisire il Palermo e registrata infatti nel Regno Unito, con un capitate pari a cento sterline. […]”.