“Caro Vitiello, gran partita domenica. Lei sembrava il suo compaesano Cannavaro, neppure lui un gigante, eppure sempre il primo ad arrivare sulla palla. Per tempismo e intelligenza. Ha interpretato alla perfezione questo inedito ruolo di centrale di difesa e immaginiamo che Ballardini sia tentato di confermarlo anche a Firenze nonostante il rientro di Gonzalez. Squadra che vince non si tocca, si dice nel calcio. Non so come finirà quest’anno tuttavia – comunque vada – mi sembra opportuno affidarle qualche riflessione, avendo la netta sensazione che lei usi la testa non soltanto per colpire la palla come molti suoi colleghi, ma anche per ragionare. Domenica il Palermo ha battuto la Sampdoria con sei giocatori italiani in campo e con sei giocatori che avevano partecipato anche alla bella promozione dalla B alla A. Tra cui appunto c’era anche lei. Dunque, quell’ossatura (Sorrentino, Maresca, Morganella, Andelkovic, Vazquez, e appunto lei) ancora tiene e ritengo che la squadra che vinse la B era molto più forte di quella attuale. Giorgio Perinetti la costruì con molta intelligenza e pochi soldi. Zamparini lo lasciò fare scegliendo soltanto l’allenatore (Gattuso) e ne venne fuori una bella macchina da guerra. Che produsse risultati e in seguito forti plusvalenze. Il suo arrivo a Palermo passò quasi sotto silenzio. Non costò nulla a parte l’ingaggio. Come Terzi lei proveniva dal Siena che era fallito, furono pagate cospicue provvigioni ai procuratori (e questo fu uno dei momenti di tensione tra Zamparini e Perinetti) ma se oggi lei è tra i calciatori a cui il Palermo affida le speranze di salvezza vuol dire che fu fatto un buon lavoro. Un lavoro svolto da un valido professionista che aveva un obiettivo preciso: vincere il campionato. Non altri obiettivi, come fare soldi dai calciatori. Che non sono, come ritengono Zamparini e i suoi consiglieri stranieri, dei «gratta e vinci». I calciatori sono mezzi per conseguire risultati, produrre spettacolo e vincere le partite. Anche se hanno trent’anni. Per dire che se il Palermo avrà la fortuna di restare in A gran parte del merito l’ha chi ha costruito la squadra tre anni fa. Siete voi, i «veterani», che state salvando il salvabile. Insomma, leghiamo la sua storia al momento attuale del Palermo, che nel giro di tre anni ha modificato del tutto le sue linee programmatiche. Oggi, caro Vitiello, lei non avrebbe alcuna possibilità di essere ingaggiato dal club rosanero. Non è giocatore con cui fare soldi, né uno di cui pavoneggiarsi sui giornali offrendolo a più squadre contemporaneamente. Ma c’è e farebbe bene il Palermo ad allungarle il contratto. Uno come lei può fare solo bene, con qualsiasi allenatore e con qualunque squadra […]”. Questa la lettere riportata dall’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” all’indirizzo di Roberto Vitiello.