Giornale di Sicilia: “Uno scambio di e-mail conferma i magheggi di Zamparini nell’alterare i bilanci del Palermo”
“Gli scambi di e-mail tra il patron e il suo commercialista di fiducia, Anastasi Morosi, altro indagato, confermano – nell’ottica accusatoria – i magheggi collegati a quell’affare che avrebbe alterato i bilanci del Palermo, senza che Alyssa abbia mai pagato alcunché per l’acquisizione delle quote di Mepal. Il pool coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca con i pm Dario Scaletta, Francesca Dessi e Andrea Fusco), annota che «Maurizio Zamparini ha utilizzato la Mepal (sempre a lui riconducibile) come una sorta di cassaforte, nella quale depositare e custodire le liquidità che pervenivano alla Us Citta di Palermo, per poi utilizzarle al momento debito e opportuno». Per prevenire ed evitare le iniziative del Fisco contro di lui, il patron non aveva un conto in Italia: «C’è l’Agenzia delle Entrate sopra, c***o», aveva detto a una collaboratrice che gliene chiedeva le ragioni. E il suo ex braccio destro, Angelo Baiguera, aveva raccontato agli inquirenti che, in ottica anti-Fisco, l’ex presidente aveva donato ai figli 5 milioni di euro e una villa ciascuno. E Zamparini di figli ne ha cinque, da due matrimoni. L’indagine dà atto che anche la società di revisione dei bilanci della Palermo Calcio, la Baker Tilly Revisa, ha «mutato atteggiamento ed è oggi intransigente: dopo averne certificato per anni la regolarità, ad onta delle numerose criticità e anomalie, si è rifiutata di apporre nel marzo 2018 il proprio suggello alla relazione semestrale sulla situazione patrimoniale-finanziaria della società di calcio al 31 dicembre 2017, da trasmettere alla Covisoc ai fini dell’iscrizione al campionato, manifestando serie perplessità, anche per l’assenza di sufficienti report informativi, sulle capacità sia di Alyssa, sia del fideiussore Gasda di rimborsare nei tempi stabiliti il debito verso l’Us Palermo Calcio. Gasda è un’altra azienda riconducibile a Zamparini: nell’affare Mepal-Alyssa fa da garante, ma ha debiti per 202 milioni ed è gia stato chiesto il suo fallimento”. Questo quanto analizzato e riportato dall’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.