“La Roma viene ad allenarsi al Barbera. Tre gol senza neppure forzare per difendere il secondo posto. Paul Baccagiini, per la prima voltain tribuna, potrebbe avere capito la differenza tra una squadra vera(seppure reduce da tre sconfitte di fila e imbottita di cosiddetti rincalzi per le scelte tecniche di Spalletti) e un gruppo di giovani generosi ma che col calcio di vertice non hanno nulla da spartire. È bene che il nuovo presidente cominci a capire il concetto, perché ancor prima di costruire uno stadio e chissà quali altre meraviglie dopo avere acquistato le quote da Zamparini (anche ieri contestato dagli spalti) dovrà anzi-tutto provare a ricostruire una squadra di calcio. In B o chissà anche in A, perché nonostante questa ennesima batosta interna per via della sconfitta dell’Empoli a Verona il distacco dal quartultimo posto resta di sette punti, con dieci partite ancora da giocare. In ogni caso, in A o in B, questa sarà una squadra da ricostruire. Non poteva essere quella contro la Roma la gara del rilancio e non lo è stata, troppo netto il divario di valori in campo nonostante i giallorossi abbiano giocato al piccolo trotto e Spalletti abbia ridisegnato la squadra rinunciando a Dzeko in funzione di un 3-4-1-2 con El Shaarawy e Salah. Per ventidue minuti il Palermo ha sperato di potere arginare la Roma con le armi del pressing e della corsa. Sospinto da un pubblico non oceanico ma rumoroso e sorridente per il cambio al vertice. E la partenza dei rosa è stata positiva. Per ventidue minuti. […]”. Questo quanto si legge su “Il Giornale di Sicilia”.