Giornale di Sicilia: “Trajkovski: «Palermo, ti riporto in A. E non è vero che noi slavi siamo un clan»”
“La certezza estiva: le marcature in casa Palermo le aprelui. «Alex» Trajkovski, però,vuole voltarepagina. Semprein maglia rosanero e sempre con il MontePellegrino sullosfondo, doveormai ha messo su famiglia e dove vuole rendere chiaro un concetto su tutti: quanto accaduto lo scorso anno è acqua passata. La retrocessione? Da dimenticare, un momento negativo da superare per concentrarsi su una promozione messa non in cima ai desideri, ma come unico obbligo. Ha sposato la causa del nuovoPalermo senza nemmeno dubitare per un istante, convinto di poter dire la sua nella rincorsa alla Serie A perduta. La dimostrazione è arrivata subito, con una doppietta alla primaamichevole ela candidaturain un ruolo da protagonista nello scacchiere tattico di Tedino.
Come lo scorso anno, il primo gol in amichevole è suo. Magari stavolta può portare ad un finale diverso… «Sì, già siamo al secondo anno di fila… Ma non pensiamoci». Un anno da dimenticare per tutti, lei incluso: se dovesse prendere un’immagine della retrocessione, però, quale sceglierebbe? «Sono successe davvero tante cose. Abbiamo dato il massimo per salvarci. Questo però è il calcio e non si può cambiarequelche è accaduto: se siamo retrocessi dobbiamo solo voltare pagina. Siamo partiti bene in questo ritiro e ora il nostro unico obiettivo è riportare Palermo in Serie A». Tante cose, allora partiamo dalla più evidente: cinque allenatori, nessuno in grado di farvi svoltare. «In realtà quando si cambiano così tanti allenatorinon puòessere un bene…Ogni allenatore porta con sé le proprie idee e si cambia sempre. Però al mio primo anno ne abbiamo cambiati persino di più, eppure alla fine ci siamo salvati». La querelle Zamparini-Baccaglini non vi ha destabilizzato? «Perme Zamparinihagià dettotutto: noi crediamo in lui e secondo me dobbiamo pensare solo al campo. La questione societaria deve essere messa da parte». Zamparini teme che nella scorsa stagione ci siano state rotture all’in terno dello spogliatoio. «Personalmente non ho visto alcuna spaccatura. Non è che essendo macedone io parli solo con i miei amici. Qui si sta sempre insieme con tutti, anche con gli italiani, non litighiamo nello spogliatoio. Non hovisto certo questo un anno fa. Poi che qualcuno si arrabbi per un passaggio sbagliato, per dirne una, mica significa che ci siano spaccature». Aver fatto a meno di Diamanti fino ad oggi, come può essere interpretato in tal senso? «Ionon possogiudicare illavoro diun mio compagno, ma sicuramente con lui non ho mai avuto problemi». Intanto va via anche Gazzi e lo spogliatoio perde esperienza: Cosa è cambiato? «Lo spogliatoio non è fatto di singoli ma dal gruppo. Non ci sono italiani o slavi, anziani o giovani, esiste solo il gruppo». In ogni caso adesso il Palermo riparte da altri volti: Tedino che impressioni vi sta dandoin questi primi allenamenti? «Ha portato entusiasmo, vuole giocare con la palla a terra e penso che per il momento la squadra sia concentrata sulle sue indicazioni. Ancora però è presto per potere dare un giudizio». Dei nuovi arrivati, invece, chi l’ha colpita maggiormente? «Tutti i giovani che sono venuti possonodare qualcosainpiù,anche senon hanno grande esperienza. Possono spingerci a dare il massimo ed è così che dobbiamo lavorare tutti. Dobbiamo concentrarci su questo per iniziare la stagione nel migliore dei modi». Iniziare bene sarà fondamentale,dato che con la tifoseria il feeling si è ormai perso. «Penso che i fischi debbano essere considerati normali,è ovvioche i tifosi ci vogliano in Serie A e non abbiano preso bene la retrocessione. Se si perde è normale che vada a finire così. Poi, certo, i tifosi per noi sono l’uomo in più e penso che debbano essere sempre un aiuto per la squadra». Alcuni hanno già annunciato di non voler più entrare al «Barbera»… «Se i tifosi non dovessero venire allo stadio sarebbe un problema».
In molti vi hanno additato di scarso attaccamento alla maglia: cosa vorrebbe dire a questi tifosi? «Che io a Palermo sono felice, sento questa maglia addosso e sono pronto a dare sempre il massimo. Non penso mica ad andare via perché siamo retrocessi. Sono qua e lavoro al massimo con la testa alla nuova stagione». Anche perché, con la nascita del piccolo Matej, tutta la famiglia ormai si è stabilita in Sicilia. «Ma certo,ho tuttala famigliaa Palermo e stiamo pensando anche a trovare casa. Voglio rimanere a Palermo. E l’unico obiettivo è tornare in A». Secondo lei l’organico è già competitivo per vincere il campionato? «Penso che dalla nostra squadra non siano andati via molti giocatori e alla fine ci ritroviamo già con un ottimo gruppo per tornare inA. Se dovessero venire altri giocatori, possono solo darci una mano». Gol, presenze, assist: se dovesse fissare un suo obiettivo personale? «Solo la Serie A, dobbiamo pensare solo a giocare nuovamente lì. Non possono esserci altri obiettivi».”. Questa l’intervista integrale ad Alex Trajkovski ai microfoni de “Il Giornale di Sicilia”.