Giornale di Sicilia: “Tempesta su Lopez, ma il Palermo non cambia. Zamparini: tentazione esonero, ma Baccaglini fa ancora scudo”
“Rabbia e impotenza. Un crollo verticale come quello del Palermo di Lopez, in tempi non sospetti, avrebbe portato a conseguenze ben note: esonero e nuovo corso in panchina, Non che Maurizio Zamparini non ci abbia pensato. Anzi, è già dalla sfida di Udine che l’allenatore uruguaiano non rientra più nelle sue grazie. Esonerarlo avrebbe dato il via all’ennesima rivoluzione in una società che continua a perdere pezzi, dato che all’addio del team manager Alessio Cracolici (trasferitosi al Parma a febbraio) faranno seguito quelli del segretario generale Roberto Felicori e del responsabile del settore giovanile Dario Baccin. Il primo ha già reso nota la chiusura del rapporto col club rosanero al termine della stagione e avrebbe già pronte altre offerte dalla massima serie. In questo marasma, Zamparini un comandante senza più il limone in mano, sebbene dall’ultimo consiglio di amministrazione ne sia uscito come detentore di «tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione», almeno fino al passaggio di proprietà definitivo. Un potere che sembra non bastare, perché dall’altro lato c’è un Paul Baccaglini già ampiamente espostosi a favore di Lopez. La «pulsione» verso l’esonero si dunque spenta dopo il consueto giro di chiamate con i consiglieri, senza nemmeno contattare possibili sostituti. Il disappunto di Zamparini per l’ennesima sconfitta casalinga del Palermo si è trasformato cosi in un semplice sfogo, alimentato già prima della partita. La lettura della formazione è stato il primo campanello d’allarme, senza i vari Posavec, Balogh e Sallai in campo (e di questo I’ex presidente ieri ha parlato direttamente con Lopez). Il risultato ha fatto il resto, con un andamento della gara che ha rispecchiato fedelmente la crisi: vantaggio nel primo tempo, pareggio avversario e immediato raddoppio fino al crollo psicologico. Un film visto talmente tante volte che per uno come Zamparini diventa impossibile starsene in disparte. Qualunque idea gli possa balenare per la mente, il suo destino rimane proprio questo: stare in disparte senza intervenire, I numeri, ad ogni modo, giustificherebbero la volontà di cambiare la guida tecnica. Lopez nelle ultime sette partite ha gettato al vento il jolly dei quattro punti conquistati contro Napoli e Crotone, rimanendo a sette lunghezze dal quartultimo posto e trasformando una difesa capace di subire solo un gol in due partite (per giunta causato da un evidente errore di Posavec) nella retroguardia peggiore delle quattro pero’ vissute in questa stagione. Col tecnico uruguaiano il Palermo incassa una media di 2,56 gol a partita, superiore a quella di De Zerbi (25 gol in 12 partite, pari a 2,08 a partita) e Corini (14 reti in 7 partite, 2 a partita), Oltre che Ballardini (un gol a testa contro Sassuolo e Inter). Numeri che balzano alle stelle se si prendono in considerazione le sette partite della discordia, quelle che stanno certificando il peggioramento di una squadra apparentemente impossibile da peggiorare: 3,14 reti subite a partita, un solo punto conquistato e seconda peggior difesa della massima serie. Come se non bastasse, il Palermo di Lopez quello che ha sprecato più di ogni altro la posizione di vantaggio. Per ben sei partite su nove i rosa si sono trovati in condizione di controllare la gara e solo in tre casi sono riusciti a portare a casa dei punti. Una vittoria, quella casalinga col Crotone, e due pareggi con Napoli e Sampdoria, entrambi in rimonta. Oltre ai quattro punti persi in queste due partite, il Palermo ha gettato via il vantaggio contro Torino, Udinese e, ultima in ordine cronologico, Cagliari. Il tutto per la bellezza di tredici punti lasciati per strada. […]”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.