Giornale di Sicilia: “Tedino, un «maestro» di calcio. A Palermo l’allenatore con la tuta”
“Lo conoscono in pochi, o meglio lo conoscono quelli che non si fermano alla Serie A e al calcio estero ma che guardano anche ai campionati italiani minori. Bruno Tedino li frequenta da tempo e la sua storia dice che è un
«maestro» di calcio. Il nuovo allenatore del Palermo, biennale con opzione per altri due anni, a Pordenone con una squadra e con ingaggi bassissimi ha sfiorato per due stagioni di fila la la promozione in Serie B. E se non è riuscito ad approdare fra i cadetti è per ché sulla sua strada ha trovato corazzate (il Parma quest’anno) che sono state costruite per centrare la promozione. Tedino è un allenatore moderno che s’ispira a Guardiola. Gioca indifferentemente con il 4-3-3 e il 4-3-1-2, l’importante è che tutti si sacrifichino, anche quelli più dotati tecnicamente. Non gli piacciono le prime donne che pensano solo a se stesse. Il collettivo per Tedino viene prima di tutto. Si attacca in dieci e si difende in dieci: il suo vangelo parte da li, Tedino in panchina partecipa come se fosse in campo, chi pensa di ingabbiarlo con un abito sartoriale fa male. Come Sarri (allenatore che stima), Tedino quando va in campo sta in tuta. Sia che sia un allenamento che una partita ufficiale. Famiglia e lavoro, c’è questo alla base della vita di Tedino che adesso ha l’occasione per svoltare. Zamparini ha già detto che è il nuovo Sarri, a lui basta di dare la sua impronta al Palermo e di farlo giocare come il suo Pordenone. Perché i risultati arrivano solo attraverso il bel gioco seconda Tedino. Profondo conoscitore del mercato, difficile sbagli un colpo. Soprattutto quando si parla di ragazzi emergenti. È lui che ha consigliato tanti giocatori al Pordenone, e lo stesso adesso sta facendo con il Palermo. Nel suo telefonino ha un’app con tutti i profili dei giocatori che frequentano i campionati più… umili, ma a volte non ha nemmeno bisogno di consultarla, Tedino conosce tutti a memoria, con le loro caratteristiche tecniche e caratteriali. Una specie di computer… É nato a Udine (oggi vive ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone) nel 1964 ma ha origini campane (come Sarri). Simpatizza per il Benevento, club neopromosso in A una delle sue massime è «occhio, nella vita prima o poi arriva sempre qualcuno più bravo o più furbo». Di quelli bravi non ha mai avuto paura. Gli danno fastidio i furbi: per questo non è mai sceso a compromessi e non si è costruita la classica cerchia di amici che nel mondo del calcio aiuta a scalare i pioli della carriera più velocemente”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.