Nella giornata di ieri il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, ha parlato dei costi che sostiene il club che sono da club di serie A nonostante la squadra si trovi nel campionato cadetto. Probabilmente durante questa stagione ci sarà una modifica dei contratti di alcuni calciatori che hanno degli ingaggi molto alti e potrebbero subire una spalmatura. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de il “Giornale di Sicilia” proprio su questo argomento:
“Doveva essere un mercato di tagli e ridimensionamenti, si è trasformato in un peso per le casse del Palermo. Una società che ha perso 25 milioni del paracadute e che non ha tolto un centesimo dalla spese salariali. Il monte ingaggi più alto del torneo cadetto è rimasto sostanzialmente immutato. Ecco dunque che ritorna la parola magica di un anno fa, quella delle «spalmature» che già gravano sul tetto salariale di quest’anno e alle quali Zamparini dovrà provvedere per evitare spiacevoli sorprese tra qualche mese, quando dovrà provvedere al pagamento dei primi stipendi. Sul mercato sono stati «sforbiciati» 2,5 milioni di euro lordi, ma con i nuovi acquisti quella cifra è stata totalmente recuperata. 1 milione lordo lo percepisce Puscas, poi un milione e mezzo viene «occupato» da Falletti, Brignoli e Haas. A questi vanno aggiunti Mazzotta e Salvi. Tra i primi dieci stipendi soltanto uno non grava più sulle casse del club, cioè quello di Balogh che per effetto della spalmatura di un anno fa prendeva 542 mila euro lordi. Tolto l’ungherese ci hanno pensato Puscas e Falletti a «rimpiazzare» l’attaccante prestato all’Apoel che pagherà per intero l’ingaggio. Il piano B, quello previsto per le mancate cessioni, è già in definizione. Si partirà con una nuova spalmatura e bisognerà sperare non vi siano titubanze dai tesserati (o meglio, dei loro procuratori) come l’anno scorso. Poi con i calciatori più onerosi si cercherà di trovare un nuovo contratto, con Rajkovic che è il primo della lista, ma anche con altri. Rispoli e Aleesami valgono 1,6 milioni tra stipendi e tasse e che sono rimasti, così come Nestorovski, Struna e tutti gli altri, ma se sul campo possono essere un’arma in più, possono trasformarsi in una mannaia sul bilancio. Il patron lo sa e per questo spinge per l’ingresso di nuovi investitori visto che ogni fonte di sostentamento dal mercato è ormai chiusa. Il problema però non è solo questo. Il Palermo non ha un main sponsor, ha subito un tracollo in termini di ricavi dal botteghino e la «Caporetto» calcistica degli ultimi anni ha quasi azzerato ogni tipo di introito televisivo. Le plusvalenze di quest’anno, per quanto insperate sotto certi aspetti, non cambiano più di tanto la sostanza rispetto allo scorso anno, quando dalle cessioni arrivarono quasi 15 milioni di euro e Zamparini dovette chiedere di spostare parte degli stipendi a fine stagione, se non addirittura nell’esercizio successivo”.