Domani il Palermo affronterà la Ternana. La sfida sarà importante per entrambe le squadre perché i rosanero non possono perdere ulteriore terreno su Parma e Frosinone che le stanno davanti, così come la Ternana che è in piena lotta salvezza e vuole sperare fino all’ultimo di rimanere in B. Domani Stellone si affiderà a La Gumina che la scorsa stagione ha indossato la maglia delle “Fere” e potrebbe punirli con un gol. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de il “Giornale di Sicilia”:
“Tornare a Terni, un anno dopo, con una responsabilità ben più pesante sulle spalle. Nino La Gumina tornerà a calcare il campo del «Liberati» e lo farà da uomo della provvidenza per un Palermo che è costretto ad affidarsi ai suoi gol. Quelli che nell’ultimo periodo sono arrivati con una certa continuità e che hanno reso il «picciotto» un punto fermo di questa squadra, grazie anche all’infortunio di Nestorovski. Un’assenza che gli ha spalancato le porte nell’undici titolare e che gli ha concesso un’opportunità unica, sfruttata fin qui nel migliore dei modi. Cinque gol nel girone di ritorno, che va sommata all’unica rete messa a segno nel girone d’andata (in casa col Parma) e all’altra marcatura stagionale in Coppa Italia col Cagliari, per un totale di sette reti in rosanero nel corso di questa stagione. Numeri che pongono il centravanti ventiduenne alle spalle dei soli Nestorovski e Coronado tra i cannonieri del Palermo, andando ben oltre le più rosee previsioni di quest’estate, quando il giovane palermitano è rientrato dal prestito alla Ternana. Quella Ternana che ritroverà domani da avversario e alla quale dovrà fare uno sgarbo enorme, dato che una sconfitta sarebbe sinonimo di un ritorno in Serie C praticamente certo per gli umbri, attualmente ultimi in classifica. A Terni ha vissuto la sua prima e unica esperienza calcistica lontano dalla Sicilia e di certo non è stata fortunata. Esordio da sogno in Coppa Italia con il 2-0 inflitto al Pordenone di Tedino grazie ad un suo gol e un suo assist, poi a ottobre arriva anche la prima rete in campionato in quello che era un suo «derby», contro il Trapani. A novembre, invece, la mazzata: lesione completa del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. La stagione in rossoverde si chiude con diciassette presenze e due gol, non certo cifre da far impazzire, ma con attenuanti enormi a suo favore. In Umbria è cresciuto, a Palermo è esploso e ha avuto bisogno di tempo. Per trovare un palermitano così prolifico in fase realizzativa bisogna tornare ai tempi dei «picciotti» di Arcoleo: le sei reti segnate finora in campionato portano La Gumina al fianco di Vasari nella stagione 96/97, ma l’attaccante del Borgo Vecchio nella stagione precedente era riuscito ad andare in doppia cifra, unico palermitano a riuscire nell’impresa dalla rifondazione della società. In mezzo, le nove reti di Santino Nuccio nella stagione della rinascita, in Serie C2, unico a frapporsi tra Vasari e La Gumina nella classifica dei bomber «made in Palermo» dal 1987 a oggi. Il numero 20 dei rosa ha ancora tre partite a disposizione per tentare di scalare la vetta, ma per farcela ha bisogno di quattro reti, ovvero di innalzare la propria media realizzativa al punto da timbrare il cartellino in tutte le restanti sfide di campionato. Impresa ardua, ma per tenere vivo l’obiettivo della promozione diretta serve un salto di qualità da parte di tutti. Anche di chi, in realtà, il passo in avanti lo ha già compiuto da tempo, dandone prova sul campo. Perché, come dice Zamparini, non è da La Gumina che bisognava aspettarsi un rendimento del genere. Eppure è stato proprio lui a tenere in vita il Palermo nel momento più complicato della stagione. Tutto in un girone di ritorno che finora ha consacrato il ragazzo divenuto protagonista nel 2016 con un Torneo di Viareggio sfumato solo in finale contro la Juventus, al termine del quale è stato capocannoniere e «Golden Boy». Cinque reti nelle ultime dieci partite, otto delle quali giocate da titolare. In casa mette la propria firma da due partite consecutive e lo ha fatto in tre delle ultime cinque gare disputate al «Barbera», dove ormai non è più considerato un giovane di belle speranze, ma è diventato l’idolo della tifoseria. Un’etichetta che pesa ancor di più, da palermitano invischiato nella lotta per la promozione diretta in Serie A, ma La Gumina sembra avere ancora le spalle leggere di chi sa come trovare la via della rete. L’ha trovata subito, alla prima partita con Stellone in panchina. Vuole trovarla ancora contro i suoi ex compagni a Terni”.