“Da quanto è accaduto mercoledì a Venezia si ricava che Roberto Stellone si è piegato alla logica, agli accorati inviti che gli giungevano da ogni parte e che il modulo 4.4-2 sembra per ora accantonato. Va detto che in pochi erano rimasti incantati dal cambio tattico, principalmente quelli che in contrapposizione con la gestione Tedino hanno immediatamente esaltato ogni scelta del nuovo tecnico. Anche se avesse deciso di giocare con due porieri. Lo stesso Zamparini ha sempre guardato con ostilità il 4-4-2, per diverse motivazioni. Una delle quail è che con questo modulo avrebbe trovato regolarmente posto Rolando che non è del Palermo e raramente avrebbe giocato il suo preferito Trajkovski. Il risultato e la prestazione di Venezia hanno aperto nuove prospettive (anche a Salerno il Palermo giocò così ma non c’era Rolando) e immaginiamo che a meno di pericolose questioni di principio Stellone anche domani giocherà con tre interni di centrocampo e con almeno un trequartista. Tuttavia ci sono due problemi ancora irrisolti, due assi nella manica del tecnico che vanno giocati. Lo diciamo guardando alla gara di domani (che sarebbe da scellerati giocare in difesa del pareggio), ma anche un po’ oltre. Perché se il Palermo dovesse affrontare il Frosinone in finale (tocchiamo ferro ma l’ipotesi è concreta) dovrà cercare di vincere almeno una partita. E con la squadra schierata a Venezia non sarà facile. Del resto è acclarato che ai rosa vincere in casa negli ultimi tempi non riesce proprio facile. Al Barbera il Palermo ha infatti vinto una sola gara delle ultime cinque, giocate contro avversari certo piu deboli del Frosinone. E non è pensabile che Stellone gravi sulle spalle di Nino La Gumina tutto il peso delle fase offensiva. […]”. Questo quanto scritto da Carlo Brandaleone attraverso l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.