Giornale di Sicilia: “Stadio e centro sportivo, sarà corsa ad ostacoli”

“Il punto di partenza del Palermo di Paul Baccaglini chiaro: stadio e Centro sportivo, le due anime di una società che punta a diversificare i propri ricavi e ad aumentare il proprio fatturato. Senza le due infrastrutture, non si va da nessuna parte. Lo sa bene Maurizio Zamparini, che quindici anni fa fuggì da Venezia proprio per questioni relative allo stadio e che a Palermo in questi anni non è mai riuscito a costruire nessuno dei due impianti, pur avendo presentato i progetti. Due progetti che Baccaglini potrebbe rispolverare dai cassetti degli studi di viale del Fante. Lui stesso ha ammesso di averli già analizzati e di essere rimasto piacevolmente colpito dai disegni, il che lascia pensare ad una riproposizione dei due impianti. Il centro sportivo potrebbe dunque sorgere proprio a Carini, dove lo scorso 24 agosto sono decaduti i termini per la variance urbanistica, nello spazio in Contrada Zucco divenuto una sorta di casus belli tra Zamparini e il proprietario dell’appezzamento di terreno. Bisognerà riprendere I’iter e farlo partire da zero, anche se il Comune non ha mai bocciato l’opera, che potrebbe essere «ripescata» senza alcun problema. Ben diversa, invece, la questione relativa allo stadio. Il progetto del 2011 è stato definito «obsoleto» poco meno di un anno fa dal sindaco Leoluca Orlando e Gino Zavanella, l’architetto che disegnò quello che sarebbe potuto essere il nuovo impianto del club rosanero, non è stato contattato né da Zam- parini, né da Baccaglini: «Non so assolutamente nulla, non mi hanno chiamato per riproporre il progetto. Penso comunque che potrebbero riutilizzarlo. Il Comune di Palermo all’epoca non bocciò la pratica, ma aveva solamente respinto l’idea di avere delle zone di compensazione». La motivazione del «no» da parte dell’amministrazione comunale era infatti da addebitare alla volontà di non costruire nuove case proprio per il divieto di compensazione urbanistica, mentre Zamparini aveva inserito nel progetto un complesso residenziale. Il Palermo potrebbe comunque riproporre il progetto, seguendo le stesse tappe della Roma: riduzione delle cubature dell’impianto e rimozione dei palazzi dal progetto. Un’idea che al momento non risulta all’architetto Zavanella: «Se lo riutilizzeranno, mi chiameranno. Credo comunque che all’interno del Gruppo Zamparini non ci siano altri progetti al di fuori del mio». […]”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.