“Ricorso con procedura d’urgenza al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, e già nelle prossime ore, al massimo domani, il Palermo dovrebbe sapere che ne sarà degli spettatori che vorrebbero assistere alla sfida di domenica con la Sampdoria. L’impressione è che (qualsiasi decisione prendano i giudici) il danno sia fatto ormai, nel senso che l’ordinanza del prefetto – che limita l’ingresso allo stadio ai soli abbonati rosanero e ai sostenitori blucerchiati in possesso di tessera del tifoso – è tuttora valida e blocca la vendita dei tagliandi, col risultato che il pubblico magari ha già iniziato a pensare ai programmi per il fine settimana, escludendo a priori la possibilità di recarsi allo stadio. Dalla Prefettura, intanto, fanno sapere che non ci saranno ripensamenti o autonome marce indietro, almeno in attesa di ciò che deciderà il Tar fra oggi e domani, e, chiariscono, che c’entrerebbero relativamente gli eventuali scontri fra le frange violente degli ultras di Palermo e Sampdoria, con i motivi di ordine pubblico che hanno portato al provvedimento di chiusura parziale dello stadio «Barbera»: il club di viale del Fante sconterebbe ancora gli episodi di violenza della gara contro la Lazio, già puniti dalla giustizia sportiva con una gara a porte chiuse la partita dopo in casa contro l’Atalanta. L’impianto, al momento, resta off-limits per chi non è compreso tra i circa diecimila abbonati del Palermo e un ristretto numero di sostenitori provenienti dalla Liguria. Una beffa per una squadra che rincorre la salvezza, cerca il calore del pubblico, e che già da tempo aveva annunciato perle ultime gare casalinghe sconti e promozioni, per favorire la massima affluenza di tifosi sugli spalti. Già lunedi alla società di viale del Fante era stato notificato dal questore il provvedimento del prefetto. E già l’altro ieri l’ordinanza era stata considerata dal Palermo – per usare un eufemismo cervellotica, anche se il presidente Zamparini s’era espresso più schiettamente («Scelta stupida e demagogica»). I rosa – che non avevano puntato a un secondo grado di giudizio quando il giudice sportivo aveva ordinato che Palermo-Atalanta si giocasse a porte chiuse – hanno deciso subito di appellarsi al Tar, nelle forme e nei termini previsti dalle legge in questi casi, con gli avvocati di fiducia che a tempo di record hanno studiato le carte e confezionato il ricorso. Con la pubblicazione ufficiale del decreto prefettizio di ieri è più facile ricostruire il «dietro le quinte» della vicenda. Lo scorso 18 aprile il questore di Palermo. Guido Longo, ha inviato una nota maturata dopo Palermo-Lazio, funestata da bengala, petardi e fumogeni lanciati dagli spalti. Ma anche dagli incidenti in via Libertà con feriti e arresti – per proporre all’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive «apposite prescrizioni per Palemto-Sampdoria e Palermo-Verona (penultima e ultima gara interna del campionato. ndr)». L’Osservatorio ha rinviato alle valutazioni del Comi- tato di analisi perla sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) l’individuazione di «misure di rigore, per Palermo-Sampdoria, connotata da alti profili di rischio». Le valutazioni sono arrivate il 20 aprile, orientate alla decisione che sarebbe stata infine presa dopo la riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia di due giorni dopo. Il decreto del prefetto è stato protocollata sabato e reso noto, ai più, ieri, il polverone, però, è già iniziato due giorni fa, col Palermo che prima a parole e poi, con i fatti, ha replica- to a muso duro. Anche ieri, come lunedì, Zamparini ha esternato il proprio stato d’animo, intervenendo a Radio Kiss Kiss: «Sono veramente allibito. L’unico atto di stupidità che ha fatto la tifoseria rosanero è stato il lancio dei fumogeni durante Palermo-Lazio. Tutto qui, in tredici anni. Quella palermitana è la tifoseria più tranquilla che io abbia mai visto nella mia vita» […]”. Questo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.