Giornale di Sicilia: “Sidoti e Giammarva andavano arrestati. Il giudice perse la testa…”
Si allarga l’indagine della Procura di Caltanissetta sull’inchiesta che vede coinvolto Giovanni Giammarva e il giudice Sidoti, che fece rigettare l’istanza di fallimento pendente sul Palermo calcio. Il “Giornale di Sicilia” oggi in edicola racconta altri retroscena:
“Nelle carte dell’indagine nissena che l’altro ieri ha portato alla sospensione per un anno di Sidoti e l’ex presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, ha dello sconvolgente. Il giudice e il commercialista sono indagati – assieme a Zamparini e all’avvocato Francesco Di Trapani – per corruzione e rivelazione del segreto in concorso. Solo Sidoti, giudice delegato nella procedura fallimentare, risponde di abuso d’ufficio. Il suo collega Fabrizio Anfuso, ex Gip del Tribunale che rigettò per due volte la richiesta di arresti domiciliari per Zamparini, risponde di cinque rivelazioni di segreti. Per lui c’è la richiesta di sospensione dall’incarico e domani verrà sentito a Caltanissetta. Giammarva e Sidoti dovevano essere arrestati era questa la richiesta del pm Claudia Pasciuti, ma il giudice ha ritenuto sufficiente la sospensione «lunga» di un anno. Per Anfuso la richiesta era direttamente l’applicazione di una misura interdittiva: lui avrebbe rivelato al collega della fallimentare, «senza che ve ne fossero esigenze d’ufficio» di avere in mano le richieste relative a Zamparini e di essere pronto ad applicargli delle sospensioni dagli incarichi dal Palermo. Non volendo avrebbe indotto l’ex presidente a dimettersi da tutte le cariche, cosa che gli consentì di evitare anche le misure più blande”.