“Da un lato il baratro, dall’altro i ricordi. Sfidare il Cagliari, per Diego Lopez non può non destare sentimenti contrastanti. C’è un Palermo in piena emergenza di punti per continuare a credere nella salvezza e c’è il cuore lasciato nell’altra isola, in Sardegna, dove Lopez ha messo su famiglia, con la maglia rossoblù ha disputato 344 partite. Dodici anni da giocatore e tre da allenatore, due dei quali in prima squadra: una vita vissuta col Cagliari sulla pelle, un legame sottolineato più volte sin dal suo primo giorno a Palermo, ben sapendo di avere la possibilità di affrontare per la prima volta da avversario la squadra che lo ha portato in Italia, in una città dove ha piantato radici. Quel giorno si avvicina e non lo vive da solo l’allenatore rosanero. Perché con lui chi sta vivendo la stessa vigilia da ex, dal vice-Michele Fini al direttore sportivo Nicola Salerno, che a Cagliari lo ha conosciuto e che a Palermo lo ha presentato a Zamparini come primo nome nella lista degli allenatori da ingaggiare al posto di Corini. Nessuno meglio del d.s. materano può sapere quale sia lo stato d’animo del tecnico in vista di una partita che porta con sé non solo il Iato sportivo, ma anche umano di uno scontro tra il presente e il passato: «Lopez è carico, lo sento pronto perché sa anche lui di andare incontro ad una partita fondamentale. Sta lavorando con grande attenzione a questa sfida e mi auguro che la squadra risponda alle nostre aspettative». Le sorprese delle prime volte, però, non si possono mai prevedere, Ben diverso l’approccio di Salerno, che già ha avuto modo di affrontare il «suo» Cagliari da avversario, ma ha comunque un bel magone da mandar giù dinanzi alla squadra diretta per cinque anni. «Per me è la prima volta che gioco contro il Cagliari da quando sono tornato in Italia – ammette il dirigente del Palermo – sarà un’esperienza diversa. Cagliari mi ha lasciato addosso un ricordo indelebile, impossibile dire che questa sia una paruta come le altre, però c’è una situazione tale per cui non posso non essere concentrato sul Palermo». La classifica deficitaria dei rosa e le poche chance rimaste per agganciare il quartultimo posto non lasciano spazio a sentimentalismi. Pensare agli affetti, domenica, sarà impossibile vista la posta in palio: «Devo dire la verità – prosegue Salerno – in questo momento cerco di pensare il meno possibile al fatto che davanti a noi ci sia il Cagliari. Questo perché per noi e una partita fondamentale in ottica salvezza». Meglio concentrarsi dunque Sulla sfida e sulla possibilità di ridurre il gap dall’Empoli a quattro lunghezze. Ancora troppe per parlare di rimonta, ma sicuramente più accessibili, soprattutto in vista dello scontro diretto dell’ultima giornata: «Una vittoria col Cagliari può permetterci di lottare fino all’ultima giornata per rincorrere il quartultimo posto, può renderci ancora partecipi di questa lotta per la salvezza. Noi crediamo». Una fiducia per nulla intaccata dalle ultime prestazioni dei rosa, incapaci di ridurre il distacco dal quartultimo posto nonostante la frenata dell’Empoli con una serie di sei sconfitte consecutive. Per il direttore, anzi, proprio il Palermo ad avere i maggiori rimpianti: «Abbiamo qualcosa in più da recriminare rispetto all’Empoli, penso alla partita col Torino, quando forse non meritavamo di uscire dal campo senza neanche un punto». Tutte partite da mettersi alle spalle, però, perché adesso la testa va tutta alla sfida col Cagliari, una partita in cui ci si attende una spinta dal pubblico, chiamato in massa allo stadio con l’ennesima iniziativa promossa dal club, ma anche una sfida contro i ricordi. Un passato da mettere da parte, se si vuole ancora sperare nell’impresa: «Magari la fortuna girerà in queste ultime partite – conclude Salerno – Chissà, forse proprio da domenica contro il Cagliari, ripeto, è una partita fondamentale per noi e per le nostre chance di salvezza»”. Questo quanto si legge su “Il Giornale di Sicilia”.