Giornale di Sicilia: “Rosa in gol al tribunale: «anomalie numeriche». Ecco cosa c’era di sbagliato nella consulenza”
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” analizza le “anomalie numeriche°” riscontrate in tribunale nella consulenza fornita ai pm da Alessandro Colaci. Ecco nel dettaglio cosa è stato riscontrato:
“Nemmeno il tempo di cominciare e il Palermo segna un punto a proprio favore: la partita però non si gioca al Barbera ma al Palazzo di giustizia ed è quella, delicatissima, dell’istanza di fallimento presentata dalla Procura. Partita ancora lunga e complessa, ma il team di esperti nominati dal Tribunale per esaminare i conti della società evidenzia in partenza errori materiali, definiti “anomalie numeriche*, nella consulenza che l’esperto Alessandro Colaci ha redatto per i pm del capoluogo siciliano. In sostanza, per un paio di errori materiali (un milione 290 che diventa un milione 920, un milione che diventa due milioni), sono sballati i conti relativi al patrimonio netto della società al 30 giugno 2015. Patrimonio che, aveva annotato Colaci, sarebbe stato inferiore di 9.937.664 euro rispetto a quello riportato in bilancio, pari a 10.966.847: a conti fatti, sarebbe stato «di soli 135.712 euro». In questo modo – sempre secondo quanto avevano riportato i pm Andrea Fusco e Francesca Dessi nell’istanza di fallimento – il cda avrebbe dovuto convocare l’assemblea dei soci per deliberare la riduzione del capitale sociale. Un caso previsto dal codice civile, quando si verifica una perdita di oltre un terzo, che riduce il capitale al di sotto dei minimi o di quanto è necessario in relazione alle necessità di funzionamento della society. I conti erano però materialmente sbagliati, hanno osservato i periti Saverio Mancinelli, di Pescara, Angelo Paletta, docente universitario di Bologna, e Daniele Santoro, di Palermo: non c’era dunque alcun obbligo per la società, ne di convocare l’assemblea, ne di dichiarare riduzioni o perdite eccessive e anomale. Niente di eccezionale ne di decisivo, visto che la voragine evidenziata dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca è ben più consistente e si avvicina ai 70 milioni. Ne l’errore o Hanomalias implica un’ipoteca sulla definizione della perizia e sull’eventuale negazione delle condizioni per dichiarare il fallimento del club di viale del Fante. Colaci non ha però potuto fornire chiarimenti, perché non ha partecipato alle operazioni di insediamento del collegio e di avvio dei lavori, ai quail erano presenti invece Nicola Ribolla e Corrado Ferriani, i consulenti ai quail fa riferimento il Palermo. Colaci rimane consulente dei pm ma non avrebbe avuto delega per partecipare alle operazioni collegiali, che gli verranno comunque comunicate ogni qual volta ci sara un passo avanti. […]”.