“La gestione di Alessandro Diamanti inizia ad assumere contorni fin troppo nitidi. Dalle richieste presidenziali di un utilizzo limitato del fantasista toscano si è passati subito ai fatti, con numeri che non lasciano spazio ad interpretazioni ambigue. Diamanti ad oggi non un titolare del Palermo. Corini ha quasi sempre preferito sfruttarlo dalla panchina, dove ha dimostrato di essere letale solamente nella rimonta in casa del Genoa. Li Diamanti ha cambiato la partita e s’è guadagnato una maglia da titolare col Pescara, salvo poi tornare fuori dall’undici del primo minuto in quel di Empoli. Non solo: nel delicatissimo scontro salvezza, Diamanti ha visto il campo per soli nove minuti più recupero e col Palermo già in svantaggio. Una scelta da tutto per tutto, quasi come se il suo ingresso non fosse preventivato in caso di pareggio. In così poco tempo, non ha potuto certo fare miracoli. A Genova ha avuto un quarto d’ora in più per accendere la scintilla e dare il via ad una rimonta insperata, ma in due occasioni su tre partite da subentrato stato impossibile attendersi un cambio di marcia guidato dai suoi piedi. Difficile dare la colpa solamente alla condizione fisica, soprattutto con qualche indizio già sparso nel corso dell’ultimo mese, vissuto più in panchina che in campo dall’ex trequartista di Livorno e Bologna. Dieci minuti col Chievo a partita praticamente chiusa, quasi altrettanti ad Empoli e una domanda che continua a non avere risposta: ma Diamanti può essere l’uomo in più di questo Palermo? Continuando di questo passo, sarà difficile aspettarsi anche solo un impatto positivo partendo dalla panchina, proprio perché di spazio ne trova pochissimo”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.