Giornale di Sicilia: “Palermo, Vasic n. 1 dei subentrati. Già 19 volte per un compagno”

PALERMO – Una panchina lunga, sì. Ma, nei fatti, poco determinante. Il problema del contributo scarso da parte dei subentrati nel Palermo è stato evidenziato già dai numeri generali delle sostituzioni, ma l’analisi più puntuale – giocatore per giocatore – firmata da Salvatore Orifici per il Giornale di Sicilia rivela un quadro ancora più sconfortante.

Vasic re delle sostituzioni, ma senza impatto
Il calciatore più utilizzato da subentrato è stato Aljosa Vasic: ben 19 volte dalla panchina per un totale di 368 minuti. Una media di circa 20 minuti a gara, ma con un apporto decisamente limitato. L’unico episodio davvero utile risale al match contro la Juve Stabia, quando un suo tiro da fuori fu respinto e poi corretto in rete da Le Douaron. Troppo poco, specie se si considera che il serbo è costato al club rosanero circa 2 milioni di euro e che, in due stagioni, non è mai riuscito a trovare una vera continuità.

Le Douaron e Henry, occasioni sprecate
Sul podio anche i due attaccanti francesi: Le Douaron e Henry. Il primo ha offerto qualcosa in più da titolare, ma da subentrato – su 15 apparizioni – l’unico squillo è un rigore procurato contro il Mantova. Per il resto, tante presenze anonime.

Henry, invece, è stato impiegato 13 volte dalla panchina, per 178 minuti complessivi, ma zero gol e zero assist all’attivo. Dopo l’arrivo di Pohjanpalo, è scivolato sempre più indietro nelle gerarchie.

Poche eccezioni: Insigne e Ranocchia
L’unico che ha saputo dare una svolta (ma mesi fa) è stato Roberto Insigne, andato in rete da subentrato contro Cremonese e Südtirol, mentre Ranocchia, contro il Sassuolo, ha messo lo zampino con l’assist per il quinto gol.

Il paragone con Soleri è impietoso
L’assenza di un “nuovo Soleri” è evidente. Lo scorso anno, l’attaccante romano – oggi allo Spezia – aveva realizzato 4 reti e un assist in 21 presenze da subentrato, contribuendo concretamente al bottino rosanero. Quest’anno, manca totalmente una figura capace di spaccare la partita dalla panchina.

Una lacuna che pesa e che – come sottolineato da Orifici – rischia di diventare fatale in ottica playoff. In quel contesto, ogni cambio può fare la differenza. E il Palermo, finora, non ha mai avuto davvero una panchina all’altezza.