
Nel momento in cui la fiducia è al minimo, l’unico modo per ritrovarla è tornare a fare punti. Il Palermo si gioca tutto nelle ultime otto giornate, con l’obiettivo di centrare quei playoff che a inizio stagione sembravano scontati, ma che oggi restano tutt’altro che garantiti. Come sottolinea Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, è il tempo della concretezza: ogni gara vale doppio, ogni errore può costare carissimo.
Il primo ostacolo si chiama Salernitana, e i rosanero ci arrivano dopo aver superato (almeno parzialmente) il ciclone seguito alla sconfitta con la Cremonese. Dionisi è stato confermato in panchina, ma la piazza ha espresso chiaramente la propria sfiducia. Un altro passo falso sarebbe difficilmente digeribile anche nei piani alti della società, a partire da Manchester. Servirà un Palermo attento, solido in difesa e cinico sotto porta, ma soprattutto capace di evitare quei blackout che finora hanno compromesso la stagione.
EQUILIBRIO MENTALE E DATI INCORAGGIANTI
La chiave sarà soprattutto psicologica. L’attacco ha iniziato a girare: nel 2025 il Palermo ha sempre segnato (16 gol in 10 partite), mentre la difesa, pur in lieve calo, resta tra le migliori della Serie B con 31 reti subite in 30 gare. Il problema, però, è la difficoltà a trovare un equilibrio tra le due fasi, e il nono posto attuale lo dimostra chiaramente. L’obiettivo, ora, è salvare il salvabile – e per farlo, non si può più sbagliare.
SALERNITANA PERICOLOSA, SOPRATTUTTO IN CASA
Nonostante il penultimo posto in classifica, la Salernitana resta avversaria pericolosa e motivata, ancora in piena corsa salvezza. L’Arechi è tornato un fortino: 10 punti nelle ultime quattro partite casalinghe, e mister Breda sa di poter contare sull’effetto pubblico. C’è anche una motivazione in più: la vittoria dell’andata al Barbera (con Martusciello in panchina) è l’unico successo esterno stagionale dei granata. In quella gara il Palermo faticò tantissimo, sia a trovare spazi sia a reggere il ritmo degli avversari.