Giornale di Sicilia: “Palermo salvato con l’aiutino? Indaga Caltanissetta”
“La sequenza temporale e altri elementi top secret: la nomina di Giovanni Giammarva a ridosso della presentazione dell’istanza di fallimento del Palermo è uno degli argomenti che hanno portato, nei mesi scorsi, la Procura a trasmettere alcuni atti a Caltanissetta. Lì infatti ci sono gli uffici competenti a indagare sui reati di cui sono vittime o autori i magistrati del distretto di Corte d’appello di Palermo. E lì c’è un inchiesta aperta, nel massimo segreto, da circa tre mesi. Perché c’è il sospetto che il club rosanero, nella vicenda fallimento, possa aver ricevuto qualche «aiutino». Dubbio supportato da altri fatti che i pm del pool coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca hanno «doverosamente rassegnato» come si dice nel linguaggio burocratico, ai colleghi nisseni. Nulla è stato mandato ancora, invece, sull’episodio che il “Giornale di Sicilia” aveva raccontato in anteprima il 27 giugno, relativamente a un’altra sequenza temporale più che sospetta e a un altro episodio simile alla nomina di Giammarva: le dimissioni improvvise, dal Cda della società, di Zamparini, cadute proprio nei giorni in cui il Gip stava per decidere sulla richiesta dei pm, che intendevano arrestarlo. Riciclaggio, autoricilaggio, falso in bilancio, false comunicazioni sociali: Zamparini il 3 maggio, dopo aver ricevuto proprio Giammarva e l’avvocato Pantaleone, ad Aiello del Friuli, aveva lasciato tutto. Facendo così – con la scelta giusta al momento giusto – venire meno le esigenze cautelari. Sull’episodio specifico la trasmissione degli atti non c’è (ancora) stata, proprio perché l’indagine a Caltanissetta c’era già e gli accertamenti degli inquirenti nisseni potrebbero prescindere dalle comunicazioni dei colleghi palermitani. Era stato lo stesso giudice Fabrizio Anfuso a rilevare la perlomeno singolare coincidenza: «Non sussistono dubbi – aveva scritto nelle sue due ordinanze – che, nei piani dello stesso Zamparini, le dimissioni siano state dettate dall’obiettivo di sterilizzare o, quanto meno, minimizzare gli effetti forse più temuti dell’inchiesta penale a suo carico». E cioè gli arresti domiciliari (per lui, il commercialista Anastasio Morosini e la segretaria del gruppo, Alessandra Bonometti), respinti prima il 7 maggio e poi il 25 giugno, e il sequestro di di denaro del Palermo e del patron, ammesso, la settimana scorsa, per un importo inferiore rispetto a quello proposto dai pm Andrea Fusco, Dario Scaletta e Francesca Dessi: un milione e 300 mila euro contro i 50 milioni. Questa però è storia recentissima: la prima ordinanza di rigetto delle misure cautelari non è stata impugnata, sull’altra – con cuoi veniva pure proposta la sospensione di Giammarva dall’esercizio della professione di commercialista e degli incarichi direttivi nelle imprese – il pool sta ragionando sull’appello del riesame. La questione è comunque complessa, i sospetti dell’esistenza di «mani di aiuto» per il Palermo anche all’interno della magistratura sono legati pure alla nomina di otti mesi fa di Giammarva, commercialista di grande esperienza, che non esercita in privato ma è consulente soprattutto dei giudici dei Tribunali, più che degli inquirenti. I suoi contatti e le sue conoscenze con l’ambiente giudiziario non sono certo dispiaciuti, in un momento in cui il Palermo si sentiva sotto attacco. Il presidente rosanero, genero tra l’altro di Maria Falcone, fu nominato l’8 novembre scorso, subentrando a Paul Baccaglini. L’istanza di fallimento, la cui presentazione era stata ventilava prima da il “Giornale di Sicilia”, a partire dal 6 giugno dell’anno scorso – con l’articolo che rivelò l’esistenza dell’indagine – fu effettivamente depositata il 14 novembre 2017, dopo un «lavoro preparatorio» da parte dei magistrati inquirenti. La presentazione avvenne in gran segreto. Il 18 novembre ne diede notizia per la prima volta, da Messina, il sito della Gazzetta del Sud. Seguirono una serie di questioni, tra le quali la nomina di un commercialista palermitano, Daniele Santoro, le polemiche per la svalutazione della tesi dell’accusa e del suo consulente. All’inizio di maggio il nuovo episodio sospetto”.
Questo quanto scrive l’edizione odierne de il “Giornale di Sicilia” in merito all’indagine sul Palermo calcio.