“Un solo punto separa Palermo e Pescara in classifica, ma per lo stato d’animo delle due squadre e delle rispettive tifoserie sembra che siano dieci o venti. Euforia a Palermo per la vittoria di Genova, crisi nera a Pescara per il ko interno col Bologna. Eppure entrambi i club sono con l’acqua alla gola, entrambi stanno scontando clamorosi errori estivi a suon di record negativi. Il Pescara, per esempio, non ha mai vinto sul campo (unico successo quello a tavolino sul Sassuolo per l’irregolaritä del tesseramento di Ragusa) in diciassette gare; il Palermo non ha conquistato un solo punto sul proprio terreno in otto gare. Segnando appena tre gol davanti al proprio pubblico. Eppure, oggi il Barbera ribollirä di entusiasmo per merito della rocambolesca vittoria del Ferraris che ha evitato il baratro. E poiché l’ Empoli ha già perso a Bergamo un’eventuale vittoria porterebbe i rosa a due soli punti dai toscani alla vigilia dello scontro diretto dell’otto gennaio. Quando, come tutti ci auguriamo, Zamparini dovrebbe avere rafforzato la squadra con giocatori «pronti» per il campionato italiano. Dunque battere il Pescara per tornare a «rivedere le stelle», come scrisse Dante Alighieri. A parole facile, come se bastasse riempire lo stadio abbassando il prezzo dei biglietti per risolvere ogni problema. Sul campo sarà tutto molto più difficile benché la squadra di Oddo sia con i nervi a fior di pelle per la pesante contestazione dei propri fans e per le beghe interne che sono costate l’esclusione all’esperto Aquilani e al giovane Manaj, l’unica vera punta degli adriatici. Nonostante tutto non sarà facile, a meno di clamorosi e fortunosi sviluppi. Perché se il Palermo non ha fatto un solo punto al Barbera ci sarà pure un motivo strettamente tecnico e lo stesso Corini, pur essendo riuscito a rianimare la squadra, ha fatto bene soltanto in trasferta. A Firenze e a Genova. Nell’unica gara interna, quella col Chievo, stato un disastro nonostante il sostegno del pubblico. Cosa farà oggi il «Genio» per cambiare il rendimento interno di una squadra che ha un solo terminale offensivo ed del tutto priva di fantasia? Ce lo chiediamo noi e forse se lo chiede lo stesso tecnico, che rispetto alle precedenti partite ha due «jolly» in piü da giocarsi: Diamanti e Trajkovski, entrambi protagonisti nel finale di Bologna. E come li inserirà in una squadra che nonostante gli orrori difensivi sta finalmente maturando una certa compattezza? La risposta più facile sarebbe: passa alla difesa a quattro, inserisce Henrique nella linea dei centrocampisti e Diamanti alle spalle di Nestorovski insieme con Quaison. Possibile, ma non scontato. Più volte con De Zerbi è andata male giocando in questo modo. La difesa a tre è stata un marchio di fabbrica della gestione Corini e non puö far testo l’arrembante finale di Genova contro un avversario stremato. Stasera occorrerà affrontare una squadra che si difenderà e che proverà a ripartire, una squadra leggera, col morale a terra, ma con buoni palleggiatori; e per la natura del Genio riteniamo difficile un assalto iniziale a testa bassa. L’ultima partita dell’anno può dunque segnare una svolta alla stagione rosanero. Si aspettano con- ferme in termini di convinzione dopo la reazione del «Ferraris», si aspetta una bella risposta del pub- blico (che a differenza da quello del Pescara non ha mai contestato seriamente) e si aspettano i primi punti al Barbera. […]”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.