“Il Palermo cerca sé stesso tornando sul luogo del delitto. Sono passati due mesi e mezzo dalla staffilata di Bruno Fernandes allo scadere, quella che tolse due punti d’oro alla squadra di De Zerbi e costrinse i rosa a tornare da Genova con un pareggio per I-I contro la Sampdoria. Un pareggio che in più occasioni lo stesso De Zerbi ha descritto come la causa di tutti i mali, un risultato che avrebbe potuto cambiare la stagione del Palermo se solo Bruno Fernandes non avesse centrato la rete con una prodezza dalla distanza. Detta cosi sembra un’esagerazione, ma da li in poi il Palermo non ha più portato a casa un punto. Sara stata la batosta psicologica, sarà forse una maledizione, ma dall’ultima apparizione a Marassi i rosa hanno completamente cambiato volto. Era un Palermo diverso, quello che ha messo piede a Genova ad inizio Ottobre: era un Palermo reduce dalla prima vittoria in campionato, giunta col secondo gol stagionale di Nestorovski, ma era soprattutto un Palermo più propositivo. Aver trovato il modo di far segnare il macedone aveva in qualche modo sbloccato tutta la squadra, finalmente capace di esprimersi secondo i dettami tattici di De Zerbi. E cosi era stato anche contro la Sampdoria: vantaggio firmato ancora una volta da Nestorovski e qualche contropiede degno di nota, poi il crollo, Aver subito le iniziative blucerchiate per gran parte del match, senza poter reagire e per giunta con un uomo in meno nel finale (espulso Gazzi), poteva sortire due effetti: fortificare il morale (con tre punti in cascina) o abbattere ulteriormente una squadra già di per sé mentalmente fragile. La rete di Bruno Fernandes ha scoperchiato il vaso di Pandora e per rendercene conto sono servite poche partite. […]”. Questo quanto si legge su “Il Giornale di Sicilia”.