L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” analizza il match di ieri vinto dal Palermo contro il Francavilla, davanti ad appena 5000 tifosi. Mentre gli ultrà fuori il “Barbera” contestavano con cori e fumeggeni, dentro i pochi tifosi accorsi per assistere al match, hanno vissuto una “serata d’altri tempi”. Ecco quanto si legge sul quotidiano:
“L’operazione «due euro» e un avversario a dir poco modesto regalano ai cinquemila del Barbera una serata d’altri tempi. Con applausi, cori per i rosanero, momenti di entusiasmo come se nulla fosse accaduto negli ultimi mesi. Come se la squadra e il club non vivessero nel caos, tra la protesta degli ultras (che ieri sono rimasti fuori), una cessione del club più volte annunciata da Zamparini ma sempre più lontana e un’inchiesta giudiziaria che non promette nulla di buono. Potenza del calcio: per una sera all’interno del Barbera, dove appunto per entrare s’è pagato appena due euro, tutto è stato dimenticato. Con cinque gol il Palermo ha seppellito il Francavilla di Gaetano D’Agostino, che dopo avere subito due gol in mezzora s’è sciolto sotto i trentadue gradi umidi del Barbera consentendo a Tedino il miglior debutto possibile. E i gol sarebbero potuti essere anche sei se allo scadere il giovane attaccante locale La Gumina non si fosse fatto parare un rigore dal portiere pugliese Albertazzi. Così, comincia con un sorriso la stagione ufficiale del Palermo, finora segnata solo da mugugni, proteste e perquisizioni. Il secondo turno di Coppa Italia è stato superato di slancio e nel prossimo turno il Palermo andrà a sfidare il Cagliari (anche se la sede della gara non è ancora certa). Potrebbe avere Rispoli, che ieri non ha giocato perché vuole essere ceduto e potrebbe non avere Nestorovski che ieri ha giocato ma che aspetta l’offerta giusta per fare le valigie. Insomma, non sappiamo davvero quale Palermo si presenterà in campo per il debutto in campionato contro lo Spezia. Intanto, ieri il Palermo ha recuperato briciole di affetto e poiché al cuore non si comanda, poco conta che il piccolo Francavilla di D’Agostino (peraltro privo di giocatori importanti come Viola, Abruzzese e Nzola) abbia fatto la parte dello «sparring partner», giocando appena mezzora decentemente per poi consegnarsi mani e piedi al Palermo. Che non ha fatto nulla di speciale ma ha messo all’incasso la sua superiorità in termini di esperienza, sfruttando i regali in serie della difesa ospite. […]”.