L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato quello che sarà adesso il futuro del Palermo. Ecco quanto si legge:
“Anche un arbitro che prima concede una punizione, poi la trasforma in rigore (ed era cosi) e poi con l’ultimo tocco di bacchetta magica riporta la palla dove inizialmente l’aveva messa. La Penna di Roma entrerà nella storia del calcio italiano, una roba cosi non si era mai vista. Entreranno nella storia anche quelli del Frosinone. Bravi, si sono presi la promozione ma in campo si sono viste scene che nemmeno in Prima Categoria succedono. Prima l’intimidazione sistematica e la ricerca del corpo in ogni contrasto. E qui torna in ballo l’arbitro, che ha gestito gialli non si sa con quale criteria. Infine i palloni gettati in campo nel recupero dalla panchina. Quelle scene faranno il giro del mondo. Complimenti. La verità, comunque, è che il Palermo a questi play-off non ci doveva arrivare, la promozione avrebbe dovuto prendersela direttamente. Come hanno fatto l’Empoli e il Parma. Non è riuscito per colpe sue. Non dimentichiamo che il Palermo era stato campione d’inverno. E da quando ci sono i play-off, chi aveva finito in testa a dicembre quasi sempre era andato in A. Il Palermo no. Ed è chiaro che adesso si apriranno i processi, si cercheranno i colpevoli. Ci sarà tempo anche per questo, anche se il primo pensiero va a chi comanda. E non è il presidente Giammarva. Zamparini come al solito ci ha memo il carico. A gennaio non ha fatto niente per rinforzare la squadra (anzi l’ha indebolita), s’è disfatto di un ds (Lupo), ha ha preso un altro tanto per metterlo lì (Valois) e naturalmente ha cambiato allenatore perche Tedino era finito nel suo tritacarne. I risultati adesso sono sotto gli occhi di tutti, il Palermo è rimasto in B. E adesso il futuro è in un punto interrogativo. Il ritorno in A avrenbe garantito il tesoro dei diritti tv, restando in B bisognerà forzare la cassaforte di famiglia. Ammesso che ci sia ancora e che il patron abbia voglia di riaprirla. Oppure vendere quel che può vendere per fare quadrare bilanci. Il paracadute non ci sarà, in qualche maniera bisognerà trovare i denari. Il rischio di sacrificare La Gumina per fare cassa è altissimo. Cosi come Coronado, Nestarovsk. Poi bisognerà ripartire. Come e con chi ha appunto tutto da capire. Stellone ha un’opzione per il prossimo anno, ma è difficile che resti. Insomma è facile che ci sia una rivoluzione ed è possibile che ci sia un ulteriore ridimensionamento. E se sarà così per Palermo si annunciano tempi ancora più duri. Non bastava l’amarissimo epilogo di questi play-off “.