Giornale di Sicilia: “Palermo, Natale a Pechino. Il club ad un fondo statale, c’è il sì del governo. Chiusura entro dicembre”
“«Natale a Pechino» o “Natale a Shanghai». Se De Laurentiis cercasse un titolo per il prossimo cinepanettone, potrebbe ispirarsi al futuro del Palermo. A differenza di quel genere di film, però, non ci sarebbe nulla da ridere: la questione è molto seria e riguarda il futuro del club di viale del Fante, un passaggio di proprietà, per cui si stanno muovendo passi concreti. Non proclami, ma pacate ammissioni e parole circostanziate che fanno ulteriore luce sulla natura di quella che finora era Stata definita sbrigativamente come «cordata cinese». «Ormai — racconta Maurizio Zamparini dalla sua casa di Ajello del Friuli — c’è l’intesa di massima con i cinesi valutazione della società è sempre la stessa (cinquanta milioni di euro, ndr). La loro solidità? Nulla di paragonabile ai precedenti aspiranti acquirenti, qui siamo dinanzi a un fondo di Stato, che ha avuto il via libera definitivo dal governo. Cina Sta scommettendo forte sul calcio e Palermo fa parte di questo progetto». Dopo questo Ok delle massime autorità di Pechino l’affare ha subito un’accelerata. Nei tempi e modi degli acquirenti asiatici che hanno continuato a chiedere riservatezza assoluta sulla loro identità, non intendendo finire nel tritacarne mediatico che aveva scandagliato le suggestioni italo-americane, più remote (la famiglia Viola) e più recenti (Frank Cascio). I candidati tramontati in fretta erano stati intervistati da ogni parte del mondo e intercettati perfino via Facebook da qualche tifoso particolarmente pervicace nella ricerca di un successore di Zamparini. «Si chiude in un mese? No, troppo presto — puntualizza il patron rosanero — ma per Natale credo che il matrimonio si farà e potrebbe arrivare l’annuncio. C’è una lettera di intenti e, nel giro di qualche settimana, al massimo entro un mese arriverà la loro proposta scritta e definitiva. L’accordo, di fatto, già c’è. Siamo andati avanti col progetto, perché loro hanno verificato qualsiasi dato del nostro bilancio. Si sono impegnati a rafforzare l’organico, con l’obiettivo di portare il Palermo ad alti livelli e a proseguire sulla strada della realizzazione del nuovo stadio e del centro sportivo. Il gruppo della mia famiglia resterebbe con una partecipazione minoritaria per tre, quattro anni, dando consigli di natura tecnica e calcistica. Poi ci faremmo da parte» Nelle ore in cui Bruno Fernandes fracassava il giorno perfetto dei rosa a Genova («Non è colpa di nessuno, per certe concomitanze ci sono mancati nel finale Gazzi e Diamanti, gli esperti che avrebbero fatto in modo di non lasciare solo un uomo in quel momento. È stato un tiro che, ripetuto un migliaio di volte, non sarebbe mai più andato dentro»), per il Palermo si è sempre fatto più concreto un passaggio epocale. E nelle ore in cui gli ex Guidolin e Iachini perdevano le panchine allo Swansea e all’Udinese («Mi spiace per Francesco, anche se lui in passato aveva avuto un’altra esperienza negativa all’estero, al Monaco. I tifosi avrebbero perdonato certe cose a un inglese, non a un italiano, fa fatica Conte al Chelsea, figurarsi lo Swansea. Lui conosce benissimo il calcio italiano, forse gli manca un po’ di caratura internazionale, in termini di lingua e di spregiudicatezza. Su Iachini ho poco da dire… mi aveva meravigliato che l’Udinese lo avesse scelto, è uno dei tanti miei ex che i bianconeri hanno chiamato in panchina, e con Del Neri continuano con la tradizione»), Zamparini ha proiettato il suo «giocattolo» nel futuro, convinto più che mai di non essere dinanzi a un bluff. Sempre attorno a un tavolo, a cena, a colazione, a pranzo, con l’executive manager Angelo Baiguera al fianco, il presidente ha dialogato col referente (ieri tornato a Dubai) che lo ha messo in contatto con i cinesi e con il responsabile economico del fondo di Stato asiatico, che ha lasciato il Friuli per rientrare a Londra. Fra sorrisi soddisfatti, oltre che di calcio s’è parlato di affari a più ampio raggio. Anche qualche progetto turistico del gruppo Zamparini può far parte dell’orizzonte dei partner cinesi. Davanti alla conclusione della trattativa non sembra esserci una grande… muraglia. Mai come stavolta filtra ottimismo in pubblico e in privato. Forse è la volta buona. Sotto l’albero è pronto un grosso regalo, la dead-line è a Natale”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.