Giornale di Sicilia: “Palermo-Napoli: al derby del sud manca la passione sugli spalti”
Dopo il match giocato ieri tra Palermo e Napoli e vinto dai partenopei, l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” dedica un pezzo alle tifoserie rosa e azzurre e al rapporto che intercorre tra loro. Di seguito quanto si legge sul quotidiano: “Poteva essere il “derby del Sud”, dato che Palermo e Napoli rappresentano le due squadre dell’Italia meridionale con i maggiori bacini d’utenza. Al concetto di derby, al calore del Sud, è mancata la componente fondamentale, la presenza massiccia da parte del pubblico. Alcuni vuoti nei vari settori del Barbera, hanno “urlato” più di certo tifo organizzato. ln ogni caso, chi è venuto allo stadio ha vinto. L’intero incasso è stato destinato alle popolazioni del centro Italia col- pite dal terremoto come disposto da patron Zamparini. L’iniziativa, dal tema #facciamosquadra ha dato i suoi frutti, una parte del «cuore rosanero» raggiungerà Amatrice e dintorni. I proventi saranno ricavati dalla vendita dei 4.638 biglietti. Considerati i 6.323 abbonati, ieri presenti al Barbera in poco meno di 11 mila spettatori. Numeri a parte, il tifo non è mancato. «L’unico auspicio il vostro sacrificio», è il monito espresso a mezzo striscione dalla Curva Nord superiore all’ingresso delle squadre in campo. Tra le note di colore spicca. nell’anello inferiore della Nord, un bandierone nero con il mezzo busto di Santa Rosalia: anche il mondo ultras omaggia la Patrona. Questo Palermo-Napoli rappresentava anche una sorta di “esame’ per testare i rapporti tra le due tifoserie. Tutto è filato liscio come l’olio, nessun coro ostile almeno tra le parti in causa. Giova ricordare che tra i gruppi organizzati di Palermo e Napoli ci sono rapporti diversi a seconda delle sigle di appartenenza. Se da un lato vige ancora oggi una forte amicizia tra la Curva Nord inferiore e la Curva B napoletana, nata negli anni dalle Brigate rosanero e del Commando ultrà Curva B, proseguita poi con Borgo Vecchio Sisma e Ultras Napoli, è altrettanto vero che non corre buon sangue tra altre realtà del tifo organizzato palermitano e napoletano. Nella fattispecie, lo scorso anno al San Paolo, dalla Curva A, vicina ai catanesi, che si è sciolta nello scorso mese di agosto — furono esposti striscioni che facevano riferimento all’amicizia tra alcuni gruppi palermitani e i romanisti («Chi è amico nel mio nemico non può essere mio amico»), cui la Curva Nord superiore, nella gara di ritomo, rispose «I parenti mi runa Dio, ma l’amici mi scartu io». Tuttavia, una delegazione del tifo palermitano, Borgo Vecchio Sisma e Fusi rosanero su tutti, rese omaggio nel 2014 alla salma di Ciro Esposito il tifoso napoletano morto dopo gli scontri tra napoletani e romanisti, prima della finale di Coppa Italia poi vinta dagli azzurri contro la Fiorentina, nello stesso giorno in cui il Palermo aveva conquistato la Serie A vincendo contro il Novara. E ancora, l’anno anno, al quartiere Borgo Vecchio, da tifosi rosanero e napoletani è stato ricordato Pasquale D’Angelo, capo ultrà azzurro prematuramente scomparso. «Rispetto per chi ci ri- spetta: onoriamo i nostri fratelli», il messaggio dei napoletani in quell’occasione. Quanto a ieri sera, soltanto qualche coro contro i romanisti dal settore dei napoletani. Toni meno belligeranti, invece, nel più spontaneo dei cori intonati dalla gradinata, «Palermo, Palermo». Tutto sommato, il Palermo è comunque stato difeso dal pubblico «amico», che per certi versi si è anche mostrato più maturo che in altre occasioni. Nessun segno di disappunto, né fischi di contestazione, almeno fino ai gol del Napoli. I rosa si trovavano di fronte un avversario superiore, non a caso atteso in settimana dall’esordio in Champions League, il “Barbera” lo ha capito”.