Giornale di Sicilia: “Palermo, Le Douaron quasi scomparso. Henry ormai è un mistero”

Non è un mistero che Joel Pohjanpalo sia diventato la principale fonte offensiva del Palermo. Da quando ha messo piede in campo al “Barbera”, il centravanti finlandese ha saputo imporsi con forza, risolvendo più di una gara grazie alla sua freddezza sotto porta e al fiuto da goleador. Ma attorno a lui, il vuoto. Il reparto offensivo rosanero, escluso il numero nove, fatica – e non poco – a incidere.
Come evidenziato da Massimiliano Radicini sul Giornale di Sicilia, è Matteo Brunori l’unico tra gli attaccanti, escluso Pohjanpalo, ad aver avuto un impatto visibile. Da quando il finlandese è diventato titolare, il capitano ha siglato quattro reti, due su rigore e due su azione. Ma il suo contributo continua a essere limitato da una nuova posizione più distante dalla porta e da un gioco che lo vede sacrificato per la squadra.
Più preoccupante, però, è il contributo praticamente nullo degli altri. Le Douaron, un tempo considerato uno dei colpi di punta del mercato estivo, è finito nell’ombra. Dopo aver trascinato la squadra tra dicembre e gennaio con quattro gol, oggi è scomparso: solo una presenza da titolare nelle ultime settimane e un rigore conquistato contro il Mantova, poi trasformato da Pohjanpalo. Insigne, dopo un buon avvio di stagione, ha collezionato appena 21 minuti in sette partite post infortunio. Di Mariano è tornato da poco, e Di Francesco – adattato a esterno di centrocampo – è ai box, con alle spalle solo un rigore conquistato con la Cremonese.
Il vero enigma resta Henry. Il centravanti francese, inizialmente in odore di cessione, non ha più messo piede in campo. Tra problemi fisici e scelte tecniche di Dionisi, è diventato un oggetto misterioso. E a cinque giornate dalla fine, con i playoff ancora in bilico, il Palermo non può permettersi il lusso di avere metà attacco fuori dai radar.
Il tecnico Dionisi, fin qui criticato per alcuni cambi conservativi, dovrà trovare nuove soluzioni. Pohjanpalo è garanzia, Brunori sa ancora come fare gol, ma per puntare in alto serve che anche gli altri battano un colpo. Altrimenti, il sogno Serie A rischia di rimanere tale.