“Se il Palermo spera è perché la rivoluzione, in fondo, è stata una restaurazione. Se in avanti il calcio di Davide Ballardini è almeno numericamente più propositivo di quello di lachini – che assieme a Vazquez schierava quasi sempre un unico giocatore offensivo e non due – dietro e tornata in auge la formula del tecnico marchigiano, che ha sbattuto la porta e si è dimesso lo scorso 8 mamo. Retroguardia a 3, insomma, cioè a cinque tutte le volte che serve. Sarà che i numeri sono relativi e conta l’atteggiamento in campo, il vicendevole sacrificio fra compagni, però il modulo con la difesa a tre sembra la giusta chiave di volta. Contro la Juve ha retto abbastanza, prima d’essere bucata a ripetizione, con Frosinone e Sampdoria s’è esaltata totalmente, blindandola porta di Stefano Sorrentino come soltanto una volta era accaduto nel corso di questo campionato, cioè per due partite consecutive, le prime in assoluto contro Genoa e Udinese, vittorie che avevano illuso in tanti e che, invece, si sono rivelate specchietti per le allodole. Allora, in avvio di stagione, l’imbattibilità era durata 203 minuti, finendo nel match successivo col Carpi, quella attualmente in corso è già più lunga, ha toccato quota 215 minuti, tenendo conto degli ultimi 35 contro l’Atalanta e dei 180 vincenti contro ciociari e blucerchiati. Lo spauracchio della retrocessione può fare un po’ meno paura, magari a patto che fino alla fine ogni spiraglio resti chiuso e gli attaccanti di turno siano annullati. come è toccato ultimamente ai vari Ciofani, Quagliarella e Cassano. Alla vigilia della penultima sfida della stagione, contro la Fiorentina, chi ha giocato in difesa nelle ultime due gare può sciabolare il più spavaldo dei sorrisi dinanzi ai detrattori, i difensori rosa, in particolare contro la Samp, sono stati impeccabili. Tanto da mettere in dubbio l’immediato ritorno in campo di Giancarlo Gonzalez, leader un po’ offuscato del pacchetto arretrato. Centrocampo e attacco potrebbero restare quasi inalterati Quaison al posto di Trajkovski l’unico avvicendamento verosimile, i rebus maggiori potrebbero riguardare il settore difensivo. Oggi pomeriggio, nel corso di una partitella in famiglia il tecnico rosanero, testerà l’assetto ideale per affrontare la Fiorentina: all’andata – in panchina c’era proprio l’allenatore romagnolo – i viola non ebbero problemi a battere il Palermo a domicilio, con due gol di scarto. Per alimentare i sogni di salvezza bisogna preparare tutt’altro tipo di partita. Magari riaffidandosi in difesa ai «peones». Cionek, arrivato a gennaio dal Modena ed esordiente in Serie A, ha soppiantato Struna, «inamovibile» a dispetto di errori marchiani. Vitiello non ha fatto rimpiangere Gonzalez (anzi ha fatto molto meglio del costaricano versione 2015) e Andelkovic – cento presenze in rosanero – è stato il prototipo dell‘abnegazione, dell’attenzione e del sacrificio più che l’impacciato habitué di amnesie e il creatore di caos. Ballardini – che s’è fidato di questi uomini, un po’ eroi per caso – potrebbe davvero fare fatica a modificare, oltre l’assetto anche di elementi davanti Sorrentino […]”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.