Con la corsa ai playoff ancora aperta e tutt’altro che scontata, il Palermo è chiamato a una prova di maturità collettiva. Tutti i giocatori dovranno alzare il livello, ma secondo quanto analizza Alessandro Arena sul Giornale di Sicilia, saranno soprattutto gli esterni a dover fare uno step in più. Finora, infatti, le corsie laterali hanno rappresentato uno dei punti deboli della squadra, sia in fase offensiva che in copertura.

Nonostante i miglioramenti in zona gol registrati negli ultimi mesi, gli esterni a tutta fascia non hanno inciso quanto ci si aspettasse. Contro la Cremonese, evidenzia Arena, la prestazione è stata disastrosa: gli esterni di Stroppa hanno dominato la fascia, quelli di Dionisi hanno sofferto per 90 minuti senza riuscire a trovare contromisure efficaci.

Tra moduli, gerarchie e numeri impietosi

La stagione è cominciata con Diakité e Lund titolari, ma oggi le scelte ricadono più spesso su Pierozzi e Di Francesco. Il passaggio dal 4-3-3 al 3-4-2-1 ha cambiato il ruolo degli esterni, ora chiamati a coprire entrambe le fasi di gioco. Al momento, spiega il Giornale di Sicilia, i più affidabili sembrano essere proprio l’ex Fiorentina e il numero 17, ma i numeri restano modesti: un solo gol ciascuno per Diakité, Lund, Pierozzi, Di Francesco e Di Mariano, e per gli ultimi due le reti sono arrivate quando il modulo era ancora il 4-3-3.

Anche sul fronte assist il bilancio è poco esaltante. L’unico ad aver messo a referto passaggi vincenti è Di Francesco (5 assist), ma tutti realizzati nella prima parte di stagione e, in alcuni casi, frutto di deviazioni fortuite più che di giocate costruite. Gli altri sono fermi a quota zero: Pierozzi ha pagato la lunga inattività iniziale, Diakité ha servito un pallone da rimessa laterale a Ranocchia per lo 0-1 con lo Spezia, ma il gol è arrivato solo dopo una giocata personale del numero 10. Ancora più evidente è il calo di Di Mariano e Lund, che nella passata stagione avevano rispettivamente firmato 5 e 3 assist.

Serve un cambio di marcia anche in fase difensiva

Non bastano corsa e spirito di sacrificio: è in fase di copertura che gli esterni devono crescere. L’obiettivo è evitare prestazioni come quella contro la Cremonese, dove i tagli degli avversari non sono mai stati letti con la giusta attenzione. Come sottolinea ancora Arena, il Palermo non può sempre contare sulle parate di Audero o sui ripiegamenti dei tre centrali per coprire le lacune delle fasce.

Paradossalmente, finora il più continuo è stato Di Francesco, che nasce come esterno offensivo e non ha compiti naturali in fase difensiva. Resta il dubbio sulla sua tenuta sul lungo periodo, così come per Di Mariano, che rientrerà a breve ma con lo stesso profilo marcatamente offensivo. Gli altri – Diakité, Lund e Pierozzi – dovranno alzare la soglia di attenzione e continuità, per diventare davvero determinanti.

Se Dionisi riuscirà a mettere gli esterni in condizione di incidere, sia in zona gol che nella protezione della linea, il Palermo potrà ritrovare l’equilibrio e la pericolosità che servono per credere fino in fondo nella scalata playoff.