Giornale di Sicilia: “Palermo, buttati 8 milioni in due anni solo per gli allenatori”

“Che mercato avrebbe potuto fare il Palermo con Otto milioni di euro in cassa? Una domanda che brucia, soprattutto con la ferita della retrocessione ancora fresca sulla pelle dei tifosi rosanero. Quelli che hanno dovuto assistere nell’ultimo anno ad una campagna acquisti low cost con l’apice toccato lo scorso gennaio, tra cessioni eccellenti e nuovi innesti pressoché inutilizzati. In compenso il club di viale del Fante non ha lesinato a bruciare fondi su un altro mercato, quello degli allenatori. Nove tecnici messi sotto contratto in due stagioni: lachini, Ballardini, Schelotto, Tedesco e Novellino nello scorso campionato e, dopo essere ripartiti da Ballardini, De Zerbi, Corini, Lopez e Bortoluzzi per il torneo che si avvia ad una mesta conclusione. Spesa totale: poco più di 8 milioni di euro, praticamente quanto ottenuto dal Torino per Belotti è stato «reinvestito» nel via-vai di allenatori che ha contribuito a rendere l’ultimo biennio uno stillicidio. E dire che tutto parte da un record di permanenza, quello di lachini, esonerato dopo aver «spento» 776 candeline sulla panchina rosanero. Tante quanti i giorni consecutivi da allenatore del Palermo, subentrato nel 2013-14 in Serie B e cacciato nel corso del campionato di Serie A 2015-16. Una decisione che ha avviato una spirale senza eguali nemmeno nella storia già abbastanza complicata del club di Zamparini. Da lachini, il tecnico più pagato degli ultimi due anni con uno stipendio da circa 700 mila euro, si passa a Ballardini. Altro esonero con Schelotto chiamato in sella: 350 mila euro per scoprire di non poter allenare in Europa e di dover cedere (almeno formalmente) la panchina a Giovanni Tedesco. Altro allenatore a libro paga, dunque, con Bosi preso in prestito solo per una partita dalla Primavera e Viviani «retrocesso» dopo la sconfitta col Genoa. Perso Schelotto, fallito il tentativo di riconciliazione con lachini dopo sole due partite, arriva l’ennesimo contratto per un nuovo tecnico. Tocca a Novellino, dura giusto il tempo di lasciare il posto nuovamente a Ballardini e portare la voce compensi per allenatori a quota 4 milioni di euro. Un exploit dell’84% rispetto all’anno precedente, quello che vide il Palermo chiudere con un solo allenatore per la seconda volta nell’era Zamparini. Stesso copione quest’anno, con una spesa che si preannuncia però leggermente inferiore. La cifra dovrebbe però aggirarsi sempre intorno ai 4 milioni di euro, soprattutto nel caso in cui De Zerbi dovesse riscuotere i 500 mila euro della clausola anti-esonero. Una condizione posta nel contratto dell’allenatore bresciano nel caso in cui Zamparini avesse deciso di sollevarlo dall’incarico, Cosa che accaduta dopo l’eliminazione in Coppa Italia con lo Spezia, ma col patron friulano dichiaratosi pronto a portare il tecnico in tribunale per giusta causa. Mezzo milione di incognite, dunque, che andrebbero ad appesantire ulteriormente un saldo spese di per sé gravoso per una squadra mai realmente vicina alla zona salvezza. II già citato De Zerbi l’allenatore che pesa di più a libro paga, con i suoi 500 mila euro annui, cifra che potrebbe balzare alla soglia del milione di euro in caso di pieno riconoscimento della clausola anti-esonero. Alle sue spalle, il tecnico che iniziò la stagione, ovvero Ballardini, ancora sotto contratto dal campionato precedente. Loro due più Lopez e Corini portano il computo complessivo a poco meno di 2 milioni di euro netti, soglia che probabilmente verrà raggiunta con l’ingaggio dell’ultimo allenatore messo sotto contratto dai rosa, ovvero Bortoluzzi. Al lordo si arriva a quattro milioni di euro, una cifra paurosamente vicina a quella della stagione passata, nella quale si segnato il record di spesa per i tecnici, oltre che quello degli avvicendamenti in panchina. Otto milioni di dubbi, dato che nessun allenatore non solo ha potuto trovare una soluzione per far rendere questa squadra in entrambi i campionati presi in esame, ma non ha avuto nemmeno il tempo di organizzare un lavoro per sfruttare i pochi punti di forza dell’organico. Otto milioni che potevano essere spesi in maniera migliore. Soprattutto al netto di una campagna acquisti, questa si, povera di nomi”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.