Giornale di Sicilia: “Palermo al bivio”

Una sola opzione: la vittoria. Non esistono altri risultati per rilanciare questo Palermo in piena crisi e per evitare che il distacco dalle prime due della classe aumenti. Non esistono altri risultati per rasserenare una squadra che dopo avere smarrito nelle ultime sconfitte la propria identità ne cerca un’altra per ripartire. Il filotto di batoste ha messo in dubbio ogni certezza su cui Tedino aveva creato un gruppo coeso e incisivo. In dubbio la difesa a tre (anche per via dell’infortunio di Aleesami) e in dubbio Coronado a centrocampo. E quando vengono meno le certezze tutto si complica ulteriormente, da perfetta macchina da guerra il Palermo è diventato in poche settimane una squadra da reinventare, schiacciato da una classifica che comincia a fare paura anche per il rendimento di Empoli e Frosinone e da numeri impietosi. Nelle ultime tre partite zero punti, zero gol realizzati e sette gol subiti. In altri tempi Tedino sarebbe stato già calorosamente salutato, ma oggi per il bilancio del Palermo anche un nuovo tecnico può essere un peso eccessivo. E poi chi può essere l’allenatore che può garantire la serie A con questo organico? Tedino resta, come coloro che stanno sospesi, principalmente per necessità. E per ora resta anche il direttore sportivo Lupo dopo una settimana di passione. Entrambi «dimezzati» (e dalla formazione odierna capiremo chi comanda davvero) ma restano; anche perché la squadra non vuole cambiare. Ma per quanto tempo ancora Zamparini riuscirà trattenere i suoi istinti? Fin quanto si limiterà a incidere sulle scelte del-l’allenatore senza cedere alla tentazione di cambiare tutto, attribuendo come sempre ai quadri tecnici le responsabilità dei propri errori? Questa di Vercelli è una partita piena di speranze e di paure. Una partita con molte insidie, nonostante la modesta classifica dei piemontesi e il fatto che anche loro a gennaio si sono indeboliti cedendo un buon giocatore come Firenze per prendere l’esperto ma datato Reginaldo. Insidie legate al fatto Lite la Pro Vercelli dopo un disastroso Motto di quattro sconfitte di fila ha ritrovato fiducia e entusiasmo col ritorno di Grassa-donia in panchina al posto di Atzo-ri e al congeniale modulo 3-5-2. Col tecnico che aveva iniziato la stagione i piemontesi hanno mes-so insieme otto punti nelle ultime quattro partite, cogliendo una pre-stigiosa vittoria a Cremona. In-somma, stati d’animo opposti: mentre il Palermo ha il morale sot-to i tacchi la Pro vive momenti di entusiasmo ed ha ripreso a sperare nella salvezza. E se Grassadonia, che già all’an-data per un tempo fece soffrire il Palermo passando addirittura in  vantaggio, non ha dubbi sul mo-dulo da schierare (appunto «3-5-2» e attenzione alle incursioni di Bi-fulco e Castiglia) Tedino sfoglia la margherita per capire se è meglio insistere sulla difesa a tre, o consi-derato che non c’è Aleesami e che Rispoli non è al meglio non sia i caso di rinunciare alla trazione bilaterale per puntare su Coronado trequartista e su una linea di centrocampo più compatta. Tuttavia nell’ultima prova sembra che abbia prevalso la linea della «prudenza» anche per non sconvolgere au-tomatismi collaudati. Semmai più che di 3-5-2. si potrebbe parlare di 3-4-1-2. con Rolando esterno a sinistra al posto di Alersami, Murawski e Chochev sulla mediana e Coronado più avanzato, alle spalle delle due punte. Dunque, nonostante le ultime prestazioni sul piano individuale il tecnico rosanero non cambierà in-terpreti. Dovrebbe restare ancora fuori Gnahorè che ha quasi sempre ben figurato, in avanti dovrebbe giocare ancora una volta l’evanescente Trajkovski benchè Nino la Giunlina sembra avere qualcosa in più del macedone sul piano della cattiveria e per capacità di creare spazi a Nestorovski. Dawidowicz che a centrocampo aveva portato un po’ di inventiva e facilità di pal-leggio paga i suoi errori in difesa. Ma forse è giusto così, è giusto che chi ha cacciato il Palermo in que-sta situazione sia messo davanti al-le proprie responsabilità, perché nessuno possa dire che le cose vanno male per i limiti di Gnahoré o di La Gumina o perché Tedino s’è inventato cose strane. E’ già tanto che davanti all’evidenza Posavec sia stato messo da parte per far posto a Pomini“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna del “Giornale di Sicilia”.