L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” analizza lo score avuto finora dal Palermo nella prima mezz’ora di gioco. Ecco quanto si legge:
Palermo arrembante richiesto da Tedino è realta. Almeno in avvio di partita: otto reti nel primo quarto d’ora di gioco in tutte le venti sfide disputate dai rosa nel Girone d’andata, il miglior dato della Serie B insieme a quello del Carpi, che condivide col Palermo il migliore attacco della cadetteria dal calcio d’inizio al quindicesimo giro di lancette. I problemi, se ci sono, arrivano dopo: sia contro la Ternana che contro il Cesena, la spinta offensiva dei rosa si è esaurita lì, in quel gol trovato all’avvio. Una medaglia dalle due facce ben chiare, rese evidenti soprattutto dalle ultime due partite. In entrambe le gare le marcature sono arrivate velocemente, addirittura prima dei dieci minuti di gioco, ma se contro gli umbri è bastata per portare a casa i tre punti, al «Manuzzi» è valsa solamente per un pareggio agrodolce. Rimane un dato di fatto: Tedino voleva vedere un approccio giusto sin dall’ingresso in campo e il Palermo sta dando le risposte attese. La squadra scende in campo con I’intenzione di sbloccare subito la gara, trovando spesso la strada per entrare in area di rigore e cogliere di sorpresa gli avversari. Quella «bava alla bocca» chiesta a più riprese dal tecnico friulano è ormai una caratteristica imprescindibile del Palermo, sin dal momento di battere il calcio d’inizio. Semmai e nel corso della partita che la luce si spegne, più in fase di spinta che in fase di gestione. Perchè di palle perse se ne contano poche e in difesa non si registrano particolari errori, mentre in attacco manca proprio lo spunto per la seconda rete. […]”.