“Nel lungo match tra Procura e Palermo Calcio, la prima assesta un nuovo colpo. E poteva essere quello decisivo per le sorti della società rosanero. Un maxi sequestro preventivo da 50 milioni di euro che, se fosse stato autorizzato dal gip, avrebbe messo definitivamente ko il già traballante club di viale Fante, appena scampato per un soffio al fallimento. Cinquanta milioni no, ma un milione e 100 mila euro si, questa la somma che è stata bloccata su posizione del gip. Ma c’è di più. Nell’inchiesta figura ora anche il presidente Giovanni Giammarva, chiamato da Maurizio Zarnparini alla fine dello scorso anno al vertice della società quando già all’orizzonte si profilavano nubi nerissime. Le ipotesi di reato nell’inchiesta condotta già da mesi dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza sono, a vario titolo, falso in bilancio, reati tributati, autoriciclaggio. riciclaggio sui conti del Palermo negli anni 2013-2016. Tra gli indagati, oltre a Zamparini, anche il figlio, la segretaria e altri cinque professionisti legati all’imprenditore friulano. Adesso il sequestro da un milione arriva dopo che nelle scorse settimane il gip Fabrizio Anfuso aveva respinto la richiesta della procura di mettere agli arresti domiciliari Zamparini. Ma assieme alla misura cautelare personale (respinta) nei confronti dell’uomo simbolo del Palermo, c’era anche la richiesta di sequestro preventivo davvero rilevante. I pm Dario Scaletta, Andrea Fuseci e Francesca Dessì avevano chiesto infatti il sequestro di oltre 50 milioni di euro. ll gip Anfuso ha invece deciso di sequestrare solo poco più di un milione di curo alla società, accogliendo soltanto in parte la ricostruzione degli inquirenti. Secondo le nuove ipotesi accusatorie, il Palermo avrebbe ottenuto fino al 2018 le certificazioni della Covisoc (Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche) sui bilanci grazie a comunicazioni non del tutto esatte. In questo ambito rientrerebbe il ruolo del presidente Giammarva che avrebbe ostacolato l’esercizio delle funzioni dell’autorità pubblica di vigilanza. Per la cronaca, il parere della Covisoc è vincolante per l’iscrizione ai campionati professionistici. E proprio in queste carte, che in sostanza decidono il futuro di una società di calcio, i pm avrebbero trovato diverse irregolarità. […]“. Questo quanto riporta l’edizione odierna del “Giornale di Sicilia”.