“Il film è lo stesso, il risultato uguale, l’amarezza pure. É tutto come all’andata con questa Samp, allora il Palermo venne beffato da Fernandes nel recupero, stavolta a gelare il «Barbera» è stato Quagliarella al 90′. Non ci vuole un professore di matematica per capire dove sarebbe adesso il Palermo senza questi due maledetti gol avrebbe quattro punti in più, tre in meno dell’Empoli. Invece la classifica è ancora impietosa, purtroppo. Il Palermo ora ha sette punti di svantaggio dai toscani, che come previsto sabato sera hanno perso allo “Stadium” contro la Juve. Dovevano essere due in meno dopo questa partita con la Samp: con cinque lunghezze da recuperare, dodici gare da giocare e lo scontro diretto al «Barbera» all’ultima giornata con l’Empoli sarebbe stata un’altra musica più soave di quella stonata che è suonata alla fine della partita con la Samp. Il Palermo l’ha interpretata bene questa partita, ha giocato anche con un ardore – soprattutto nella ripresa – che raramente si era visto, ma come al solito stato punito per lacune che fanno parte del suo patrimonio genetico. Che non sono solo difensive, attenzione. Il Palermo non vince perché non sa segnare più di un gol a partita, perché ha un solo attaccante, perché non ha una panchina all’altezza e perché commette sempre qualche errore individuale che costa quanto una Ferrari. Dopo aver sbloccato la partita con il solito Nestorovski (decimo gol per il macedone, e dire che era una pippa…) con il primo rigore stagionale, la partita andava chiusa. Di riffa o di raffa il Palermo doveva riuscirci. […]”. Questo quanto scritto da “Il Giornale di Sicilia”.