“Una decina di poltrone, un sito web creato 80 giorni fa e una società che in Inghilterra non avrebbe potuto comprare un club di calcio. Clive Richardson ha seminato più dubbi che certezze sul suo impegno col Palermo, da realizzare tramite Global Futures Sports & Entertainmet che rappresenta sola una delle società in cui ha un ruolo di rilievo. Peccato che abbiano tutte un capitale irrisorio di 200 sterline di cui solo 100 versate. Con credenziali del genere, nel Regno Unito, non avrebbe passato il «fit and proper test» col quale la Football Associations verifica le capacità finanziarie di chi vuole acquistare un club. In Italia invece può, nonostante non sia un imprenditore nel senso stretto del termine, ma la sua attività sia circoscritta a consulenze economiche e finanziarie. Di questo si occupa Richardson, fornendo servizi di gestione del patrimonio e dei diritti d’immagine di chi pratica o ha praticato sport professionistico. Boxe e calcio femminile i campi in cui va forte, anche se uno dei suoi clienti più noti sembra essere David Platt” […]. Questo un estratto di quanto scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” parlando della nuova proprietà del Palermo.