“Quattro mesi cancellati in poco più di dieci minuti. Quelli che sono serviti ad Aleksandar Trajkovski per prendersi l’immediata rivincita nei confronti di una sfortuna tale da fargli saltare quasi un intero girone d’andata. Infortuni, ricadute, rientri rinviati e infine la panchina. In casa col Chievo e poi a Genova, dove Corini ha deciso di rischiarlo. Scelta tanto azzardata quanto azzeccata, perché se il Palermo è riuscito a strappare tre punti al Genoa proprio grazie alla rete del fantasista macedone, rientrato nel migliore dei modi dopo un lungo calvario: «Si, era da tanto tempo che aspettavo questo momento. Sono contento di essere tornato, sono rientrato nel momento giusto ed un bene per la squadra aver ottenuto una vittoria importante». Non si scompone Trajkovski, proprio come nell’esultanza del gol. Lui fermo e tutta la squadra accorsa in massa ad abbracciarlo, a sottolineare un’impresa che in pochi avrebbero creduto possibile. L’importante che a crederci sia stato lui, abile a spedire all’ angolino un appoggio di Nestorovski in contropiede: «Sono contento, il clima dopo la vittoria era bellissimo. Vincere rimontando da 3-1 in trasferta stato veramente importante, ci dà fiducia. Siamo tutti uniti e pensiamo alla prossima partita». Il mirino va subito al Pescara, perché di tempo per pensare ad altro oggettivamente non ce n’è. Si torna in campo giovedì e Trajkovski si candida nuovamente per un ruolo da protagonista, confidando in un recupero verso la piena forma che ormai procede per il meglio: «Ora dobbiamo pensare alla prossima sfida, dobbiamo migliorare giorno dopo giorno e penso che bisogna essere concentrati solo su noi stessi. Io lavoro al cento per cento per tornare più forte di prima. La squadra deve crederci. Se vedi che puoi fare bene, devi credere nelle occasioni che arrivano. Come è successo a Genova: abbiamo fatto una partita bellissima, la squadra era compatta ed organizzata. Così ci siamo presi il risultato». Nulla di così scontato, soprattutto per una squadra reduce da nove sconfitte consecutive. Per questo il successo di Marassi ha il sapore dell’impresa, anche se gli entusiasmi facili possono nascondere un’arma a doppio taglio: «Dobbiamo risalire subito – ribadisce Trajkovski Dobbiamo continuare a lavorare, questo l’importante. Aver vinto una partita non significa nulla, dobbiamo lavorare ancora». Parole che non potranno non far piacere ad Eugenio Corini, che in fatto di etica lavorativa ha dato dimostrazione di essere un esempio sia da calciatore, che da allenatore. Col nuovo tecnico, il macedone ha avuto un impatto straordinario: «Corini mi ha solo detto di dare il massimo e di aiutare la squadra. Io ero pronto per entrare e abbiamo fatto bene, non mi ha detto nulla di particolare». […]”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.