“Diego Lopez e gli americani, la storia si ripete. Nelle ore calde in cui Maurizio Zamparini sta mettendo a posto le ultime carte per chiudere la sua era a Palermo e passare la mano a un fondo anglo- americano, ecco che l’allenatore uruguaiano sta per vivere una sorta di deja-vu a distanza di circa tre anni. Come Sta avvenendo adesso a Palermo, infatti, anche tre anni fa l’attuale tecnico rosanero era seduto su una panchina mentre era in corso un passaggio di consegne da una proprietà italiana a una americana. In quel caso si trattava del Bologna che, dopo la retrocessione nella stagione precedente, scelse Lopez, dopo la sua prima positiva esperienza da allenatore a Cagliari. A dire il vero, quell’esperienza di Bologna non finita bene per Lopez che poi è stato esonerato dalla nuova proprietà americana. Stavolta, però, l’allenatore spera di riscrivere una nuova storia a Palermo, nell’intento di diventare un punto centrale del nuovo progetto post-Zamparini. Ma andiamo con ordine in una storia che presenta analogie e qualche differenza con Palermo. Diego Lopez accetta di sedersi sulla panchina del Bologna nella stagione 2014/2015 e sposa una situazione per certi versi molto più complicata di quella attuale del Palermo. Il Bologna, infatti, appena retrocesso in B e la società presieduta da Albano Guaraldi fatica anche a pagare l’iscrizione al campionato cadetto e si becca pure una penalizzazione in campionato per il ritardo del pagamento federale dell’lrpef. La prima parte della stagione del Bologna e di Lopez per forza di cose influenzata dalle vicende societarie e dalle notizie che raccontano di diverse cordate italiane e straniere interessate ad acquisire il club. Un po’ come è successo a Palermo quando si rimasti aggrappati ad arabi, americani (altri interessati) e cinesi. E, sempre come successo a Palermo, anche in questo caso sembrava dovesse restare tutto com’era con l’azionista di minoranza Massimo Zanetti intenzionato a ricapitalizzare le casse del club rossoblù per diventarne azionista di maggioranza. Un’intenzione che viene stoppata dal Cda del Bologna che accetta, invece, la controproposta della cordata formata dall’avvocato americano Joe Tacopina (nome che non c’entra con l’attuale affare del Palermo, ma che in passato stato intermediario di altri interessati alla società rosanero come Cascio) e dal magnate Joey Saputo, interessato anche al Palermo. La nuova proprietà del Bologna nomina presidente onorario un ex patron rossoblù, Giuseppe Gamoni Frascara. E qui, invece, c’è una differenza col Palermo, dato che lo stesso Zamparini ha annunciato, una volta cedute le quote del Palermo, di non voler ricoprire alcuna carica all’interno della società di viale del Fante. Il duo Tacopina-Saputo (che si scioglierà definitivamente a settembre 2015 quando tutto passa in mano a Saputo) investe tanto a gennaio, ma la squadra di Lopez non decolla e alla fine a pagare l’allenatore che viene esonerato alla trentottesima giornata. Arriva Delio Rossi che centra la promozione in A dopo i playoff. Insomma, Diego Lopez abituato a scossoni societari e, dopo l’annuncio delle dimissioni del patron rosanero, subito diventato personaggio social con tante battute bonarie nei suoi confronti, dato che diventerà l’unico allenatore nella storia del Palermo a non essere esonerato da Zamparini. Stavolta, però, Lopez non vuole lasciare Palermo sul più bello, come è successo a Bologna. A maggior ragione se la nuova proprietà si dimostrerà solida finanziariamente, rendendo di nuovo forte la squadra. In quel caso l’uruguaiano vuole essere l’artefice dei nuovi sogni del pubblico palermitano”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.