Giornale di Sicilia: “L’offerta di Baccaglini non basta, closing in salita”

“Il lavoro «di coppia» svolto in queste settimane da Zamparini e Baccaglini potrebbe non essere così idilliaco. Non per quanto riguarda la cessione societaria, dato che tra i due c’è una divergenza sulla cifra da versare per l’acquisto del pacchetto azionario del Palermo. Una guerra fredda sull’offerta da presentare alla banca londinese, che di fatto ha valutato tutti i documenti presentati sia dall’imprenditore friulano che dal fondatore di Integritas Capital. Cosa manca per dare l’ok all’acquisto? Semplice: l’offerta. Manca perché non c’è accordo con la domanda e quindi, al momento, troverebbe il «no» di Zamparini. L’attuale patron del Palermo non è apparso soddisfatto dalla cifra messa sul tavolo dai soci di Baccaglini, che offrirebbero meno di quanto richiesto dall’ex presidente rosanero al netto di un patrimonio svalutato, di una partecipazione ad un torneo meno remunerativo e di una situazione debitoria per nulla rasserenante.  Come se non bastassero i soldi da mettere sul piano per l’acquisto del cento per cento delle azioni del Palermo, sono subentrate divergenze anche sui metodi di pagamento, problema che però appare minimo rispetto alla differenza tra domanda e offerta. Una differenza che Baccaglini non sembra intenzionato a colmare, consapevole dell’impossibilità per Zamparini di tornare a Palermo da plenipotenziario, con un’opinione pubblica ormai sfavorevole e con le spalle voltate dalla totalità del tifo palermitano. I messaggi lasciati al «Barbera» tramite striscioni con un continuo countdown verso la data del 10 giugno, quella che indicativamente I’ex inviato delle lene vedeva come il giorno utile per il closing, lasciano intendere molto sia sulla volontà di parte della tifoseria di avviare un nuovo ciclo, sia sulla pazienza degli stessi tifosi per una vicenda che va avanti dallo scorso 6 marzo, giorno in cui Baccaglini è stato nominato presidente del Palermo. […]”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.