“La decisione potrebbe arrivare entro il mese, ma le «quotazioni» del deposito entro la metà di gennaio sono molto superiori. Alla memoria e alla consulenza del Palermo ieri hanno replicato i pm Francesca Dessi e Andrea Fusco, con una nuova memoria, depositata in cancelleria, in cui ribadiscono le proprie tesi, presentando pure un’integrazione della consulenza dell’esperto analista di bilanci Alessandro Colaci. I legali del Palermo, gli avvocati Francesco Paolo Di Trapani e Francesco Pantaleone, avevano contestato le cifre esposte da Colaci, negando che la consistenza del debito del Palermo fosse quella indicata dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, e del quale fa parte anche l’altro sostituto Dario Scaletta, che segue l’inchiesta sul riciclaggio internazionale e sui falsi in bilancio. Se i magistrati parlano di circa 70 milioni di esposizioni reali, il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, nei giorni scorsi aveva detto che non si arriva a 32. Nella nuova memoria di precisazione e integrazione, l’ufficio inquirente ribadisce che i debiti ammontano a 62,9 milioni di euro: di questi, 9,2 sono dovuti all’erario e 280 mila euro a istituti di previdenza e assistenza. C’è anche un aspetto relativo al patrimonio netto negativo della società, quantificato, al 30 giugno 2017, in 18,3 milioni, e un altro riferito alla previsione dei flussi di cassa, che al 30 giugno 2018 sarebbero in rosso di 27,7 milioni. A tutto questo va aggiunto un omesso versamento di Iva per 1,8 milioni di curo. Il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, presente all’udienza di giorno 7, esclude che il club sia in stato di insolvenza e inca-pace di fare fronte ai debiti: quasi certamente Giammarva, che è commercialista ed è consulente della Procura e perito del tribunale, sarà di nuovo in aula, domani. Per poi spostarsi allo stadio“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna del “Giornale di Sicilia”.