“Tutto quello che è successo fuori dal perimetro dello stadio, prima, durante e dopo Palermo-Lazio (dagli scontri di via Libertà, che hanno portato ad otto arresti di cui si parla nella pagine della cronaca di Palermo. alla contestazione dei rosa in viale del Fante) è irrilevante ai fini della giustizia sportiva. Fumogeni, petardi, sanitari e sediolini lanciati dalle curve e finiti sul terreno di gioco dovrebbero, invece, costare solo un’ammenda, probabilmente salata alla società rosanero. Oggi se ne saprà di più, arriverà il comunicato firmato dal giudice sportivo. Il friulano Gianpaolo Tosel. che ieri attendeva il referto del direttore di gara, Gervasoni. e il rapporto della Procura federale. ll «fischietto» del posticipo di domenica scorsa ha interrotto la gara fra rosanero e biancocelesti per alcuni minuti sia nel primo tempo che nel secondo. Nella ripresa. in particolare, la sospensione è arrivata dopo che il rosanero Quaison e il biancoceleste Candreva hanno rischiato di far si male, correndo nei pressi di un petardo esploso di lì a poco. Gervasoni, nel secondo tempo, ha anche pensato all’interruzione definitiva del match e solo l’opera di convincimento della dirigenza rosanero ha permesso di portare a termine la gara. Il direttore di gara ha, infine, mantenuto sangue freddo, salvo poi concedere sette minuti di recupero che potevano anche evitarsi… Nonostante gli ultras della curva Nord superiore sia siano «impegnati a fondo – segnalandosi negativamente, oltre che per il lancio di vario materiale pirotecnico, anche per le fiamme date ad alcuni sediolini del settore – dovrebbe comunque essere scongiurata per il club rosanero qualche sanzione più pesante di una multa, come la chiusura delle curve o addirittura la squalifica dello stadio, magari con l’ipotesi di giocare su un campo neutro […]”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” in merito al rischio di squalifica del campo dopo gli avvenimenti durante la gara contro la Lazio.