Giornale di Sicilia: “La violenza è inammissibile. Questa non è contestazione, questo è quello che non vorremmo mai vedere”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” racconta quanto accaduto ieri davanti ai cancelli di Boccadifalco, con un nutrito gruppo di tifosi rosanero sul piede di guerra contro squadra, società e giornalisti. Ecco la disamina e il pensiero del quotidiano locale sulla vicenda:

“No, così non va bene. Non può perché ieri qualcuno ha perso la testa al «Tenente Onorato», dove il Palermo avrebbe dovuto svolgere il primo allenamento in città.Si può contestare, ma non come hanno fatto i duecento ultrà arrivati a Boccadifalco. Ce l’hanno con Zamparini, l’hanno insultato, come fanno ormai da un mese. Sono andati fino in Austria per ricordarglielo. Ma alla fine se la sono presa anche con i giornalisti che erano lì per lavorare (non lo dimentichino…) – e con i giocatori che erano lì perché dovevano allenarsi. I primi (Diamanti, Rispoli, Fulignati, un paio di ragazzi palermitani) hanno avuto il via libera, alcuni dei «responsabili» della retrocessione sono stati costretti a scappare. Come i giornalisti del resto, tenuti alla larga perché scomodi o addirittura asserviti a Zamparini. Assurdo. Come sono assurde le minacce (e ieri ci sono state) a fotografi e operatori tv. No, non ci siamo per niente. La contestazione ci può stare, purché sia civile. L’abbiamo sempre sostenuto, anche l’anno scorso quando la situazione stava diventando calda. E anche in passato quando le cose non sono andate bene. Zamparini ha le sue colpe, è in grande confusione, l’abbiamo sottolineato fino a lunedì scorso con un altro commento, ma questo non può generare violenza. No, gli ultrà stavolta hanno sbagliato strada. Parlano di odio e disprezzo, lanciano petardi, terrorizzano i giocatori, mettono paura alla gente. È meglio prendere subito provvedimenti: di questo passo da petardi, cori e striscioni si arriverà ad altro…Posavec ha alzato le mani, come in segno di resa. Il portiere croato ha sbagliato e continuerà a farlo in campo, ma non può essere trattato come un criminale. Lo stesso vale per tutti gli altri. Questa non è contestazione, questo è quello che non vorremmo mai vedere”.

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Redazione Ilovepalermocalcio